Mercoledì
17 aprile si è svolto l’ormai consueto progetto nominato “Passeggiate
archeologiche” che ha coinvolto le classi seconde del Liceo “Lombardo
Radice”
di Catania e ha visto, in qualità di “ciceroni”, gli studenti della
classe IV
C. Al progetto hanno partecipato anche gli alunni del liceo francese di
La
Roche-sur-Yon in mobilità presso il nostro istituto.
Il progetto, curato dalla Prof.ssa Marcella Labruna, ha rappresentato una proficua opportunità di apprendimento per gli studenti del liceo “Lombardo Radice” guidati alla scoperta della loro città, Catania.
Gli studenti, infatti, hanno fruito di una lezione di storia e di arte “en plein air” e sono rimasti affascinati dalla peculiare struttura geologica di Catania che, come la mitologica Fenice, è sempre risorta dalle sue ceneri. Nella prima parte della mattinata gli studenti hanno conosciuto le vicende dell’acquedotto, l’ipogeo quadrato, il foro, il cardo e il decumano nonché le terme della Rotonda e dell’Indirizzo straordinarie architetture purtroppo non fruibili ma bel visibili.
L’itinerario ha avuto inizio dalla centralissima Piazza Stesicoro dove gli alunni della classe IV hanno illustrato la storia del “Colosseo nero”, ovvero dell’imponente Anfiteatro romano, così soprannominato perché costruito con la pietra lavica dell’Etna e secondo solo al Colosseo.
Quindi la visita ha toccato un’altra tappa della Catania romana dirigendosi al Teatro antico, nato in età greca, ma ampliato e fortemente rimaneggiato in epoca romana di cui oggi sono visibili l’orchestra, la cavea e alcuni resti della scena. Dal Teatro e dal vicino Odeon, si è proceduto alla volta di Piazza Duomo dove i ragazzi della classe IV hanno esposto il mito di Eliodoro e dell’elefante, “U Liotru”, collocato nel centro della Piazza e simbolo di Catania.
L’ultima tappa del tour sono state le Terme Achilliane, uno degli edifici più importanti di epoca romana, portate alla luce nella seconda metà del XVIII secolo da Ignazio Paternò Castello, Principe di Biscari. Gli studenti, con l’ausilio di una guida, hanno potuto cogliere l’originario splendore dell’edificio termale, di cui tuttora si ignora la reale estensione, nell’elegante decorazione con stucchi delle volte della “sala dei pilastri”.
Il bilancio del progetto può dirsi senz’altro positivo poiché ha suscitato negli studenti entusiasmo e stupore nello scoprire la storia della propria città, spesso ignorata e di cui, ci auguriamo, diventeranno i custodi e valorizzatori più preziosi.
Prof.ssa Alina Rizza
Il progetto, curato dalla Prof.ssa Marcella Labruna, ha rappresentato una proficua opportunità di apprendimento per gli studenti del liceo “Lombardo Radice” guidati alla scoperta della loro città, Catania.
Gli studenti, infatti, hanno fruito di una lezione di storia e di arte “en plein air” e sono rimasti affascinati dalla peculiare struttura geologica di Catania che, come la mitologica Fenice, è sempre risorta dalle sue ceneri. Nella prima parte della mattinata gli studenti hanno conosciuto le vicende dell’acquedotto, l’ipogeo quadrato, il foro, il cardo e il decumano nonché le terme della Rotonda e dell’Indirizzo straordinarie architetture purtroppo non fruibili ma bel visibili.
L’itinerario ha avuto inizio dalla centralissima Piazza Stesicoro dove gli alunni della classe IV hanno illustrato la storia del “Colosseo nero”, ovvero dell’imponente Anfiteatro romano, così soprannominato perché costruito con la pietra lavica dell’Etna e secondo solo al Colosseo.
Quindi la visita ha toccato un’altra tappa della Catania romana dirigendosi al Teatro antico, nato in età greca, ma ampliato e fortemente rimaneggiato in epoca romana di cui oggi sono visibili l’orchestra, la cavea e alcuni resti della scena. Dal Teatro e dal vicino Odeon, si è proceduto alla volta di Piazza Duomo dove i ragazzi della classe IV hanno esposto il mito di Eliodoro e dell’elefante, “U Liotru”, collocato nel centro della Piazza e simbolo di Catania.
L’ultima tappa del tour sono state le Terme Achilliane, uno degli edifici più importanti di epoca romana, portate alla luce nella seconda metà del XVIII secolo da Ignazio Paternò Castello, Principe di Biscari. Gli studenti, con l’ausilio di una guida, hanno potuto cogliere l’originario splendore dell’edificio termale, di cui tuttora si ignora la reale estensione, nell’elegante decorazione con stucchi delle volte della “sala dei pilastri”.
Il bilancio del progetto può dirsi senz’altro positivo poiché ha suscitato negli studenti entusiasmo e stupore nello scoprire la storia della propria città, spesso ignorata e di cui, ci auguriamo, diventeranno i custodi e valorizzatori più preziosi.
Prof.ssa Alina Rizza