
Un po' di storia
Il primo Consiglio Comunale dei Ragazzi nasce a Schiltigheim, cittadina nei pressi di Strasburgo, nel 1979. In Italia, questa iniziativa viene riproposta in Italia nel 1989 a Morrovalle, nelle Marche, per poi diffondersi progressivamente in diverse regioni. La vera paternità di questa pratica, intesa come esperienza strutturata di Educazione civica, può essere attribuita al preside Giuseppe Adernò, che a Catania nel 1993 ha promosso e consolidato il progetto, fino a scrivere un manuale intitolato La scuola piccola città.
I CCdR: Educazione civica in azione
I Consigli Comunali dei Ragazzi rappresentano la forma più autentica e pratica di educazione civica. Grazie a questa esperienza, gli alunni possono non solo conoscere il funzionamento di un Comune, ma soprattutto sperimentare la democrazia attiva. Partecipando direttamente all'amministrazione simbolica della propria comunità scolastica o territoriale, i giovani imparano a prendere decisioni, confrontarsi con le istituzioni, proporre idee e progetti concreti.
L'approccio laboratoriale è il vero valore aggiunto: il learning by doing consente ai ragazzi di imparare facendo, rafforzando competenze trasversali come il problem solving, la comunicazione e il senso di responsabilità.
La diffusione in Italia
Oggi, grazie all’instancabile lavoro del preside Adernò, i CCdR si sono diffusi in tutte le regioni italiane. In molti comuni esistono ormai dei baby consigli, veri e propri organi consultivi giovanili che permettono agli studenti di avvicinarsi alla vita amministrativa e politica in modo concreto. Una prassi ormai consolidata è quella di organizzare raduni nazionali e incontri di condivisione, dove i ragazzi possono scambiarsi esperienze e buone pratiche.
Un riconoscimento legislativo ancora troppo limitato
Nonostante il valore educativo di questi progetti, a livello legislativo l'educazione civica continua a essere riconosciuta con un numero di ore insufficiente. Sarebbe auspicabile un intervento che formalizzi l’inserimento dei CCdR come attività strutturata e riconosciuta nei programmi scolastici, garantendo ore dedicate alla formazione civica e alla partecipazione attiva degli studenti.
La nostra Nazione ha bisogno di avvicinare i giovani alla vita democratica, insegnando loro fin da piccoli l'importanza del voto, della partecipazione e della valorizzazione del proprio territorio. In un'epoca in cui il distacco tra cittadino e istituzioni è sempre più marcato, questa esperienza può fare la differenza.
L’esperienza della Lombardia e la nascita della rete provinciale di Varese
Un esempio virtuoso è quello della Lombardia, dove l’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese, sotto la guida del dirigente Giuseppe Carcano, ha promosso la Rete Interistituzionale provinciale dei Consigli Comunali dei Ragazzi. In pochi mesi, molti Comuni hanno aderito con entusiasmo e le iniziative legate all’educazione civica hanno coinvolto attivamente gli studenti, generando un impatto positivo sull’intera comunità scolastica. Questo modello potrebbe essere replicato su scala nazionale per garantire a tutti gli studenti un'opportunità formativa così significativa. Il direttore generale dell’USR Lombardia, Luciana Volta, ha esteso a tutte le scuole l’invito al Secondo Raduno Nazionale che si celebra a Caserta dal 6 al 7 marzo e al giubileo dei Ragazzi Sindaci a Roma, sabato 8 marzo
Nel Veneto e in Sicilia una legge regionale detta le norme per il Consiglio dei Ragazzi
Come già avvenuto nel Veneto, dove. con la legge n.18 del 20 maggio 2020 è stata approvata la legge regionale che detta le nome per la valorizzazione del Consiglio Comunale dei Ragazzi, i Ragazzi Sindaci della Sicilia nel marzo del 2023 , “deputati per un giorno” hanno presentato all’Assemblea Regionale Siciliana una proposta di legge affinché il progetto fosse esteso a tutti i Comuni dell’Isola.
L’ARS, con la legge n. 19 del 22 maggio 2024 ha approvato le “Norme per il riconoscimento e il sostegno della funzione educativa e sociale del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze come strumento di partecipazione istituzionale delle nuove generazioni alla vita politica e amministrativa”.
Il prossimo 25 marzo si celebrerà a Palermo la prima “Giornata regionale dei Consigli Comunali dei Ragazzi”.
L’importanza del ruolo degli insegnanti
Stimolare e guidare i ragazzi nel percorso di partecipazione democratica e di cittadinanza attiva è compito specifico dei docenti, i quali li aiutano a comprendere il valore del bene comune, il significato e il valore del “senso civico” In questo contesto, le linee guida sull’educazione civica forniscono un orientamento prezioso, ma è altrettanto essenziale trasmettere passione ed entusiasmo.
Spesso diciamo ai ragazzi che sono il futuro, ma sarebbe più corretto ricordare loro che sono il presente e che devono mettersi in gioco oggi per costruire la comunità di domani. Solo così potremo formare cittadini consapevoli, pronti a contribuire al miglioramento della società con impegno e responsabilità.
Conclusioni
I Consigli Comunali dei Ragazzi rappresentano una palestra di democrazia, un luogo in cui gli studenti imparano ad essere cittadini attivi, rispettosi delle regole e capaci di contribuire al bene comune. È nostro dovere, come educatori e membri della comunità scolastica, promuovere queste esperienze e farle diventare parte integrante della formazione di ogni giovane.
L’Educazione Civica, che è stata per tanti anni “cenerentola” nella scuola italiana, riprende adesso un ruolo ed un valore di educazione trasversale, non più come un semplice insegnamento di una materia alla quale mettere un voto nella pagella, bensì come un'esperienza di vita, capace di lasciare un segno indelebile nel percorso di crescita di ogni studente.
Filippo Tomasello