
«Queste scelte - proseguono i docenti - non dovranno essere interpretate come una forma di protesta che penalizza gli studenti e le famiglie, bensì come una strategia volta a richiamare l'attenzione delle famiglie e dei cittadini sui temi del diritto all'istruzione, dello sviluppo del Paese e della tutela del lavoro. Benché dolorosamente consapevoli che le suddette scelte privano gli studenti di valide occasioni formative, i docenti del liceo “Galilei” ritengono che questa sia l'unica possibilità per richiamare l'attenzione della società civile sui problemi della Scuola italiana».
Le proteste prendono le mosse da quanto previsto dal decreto Legge n.125 del 31 maggio 2010 e dalle decisioni contenute nella riforma Gelmini e dall'applicazione sempre più rigida della norma che prevede cattedre di 18 ore, con tutti i problemi che ne derivano.(Da http://ecodibergamo.it)
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