
Otto intervistati su dieci hanno detto che l'insegnamento nella scuola elementare è cambiato rispetto al passato, soprattutto per il modo di insegnare (44%), ma anche a causa della ridotta passione degli insegnanti (22%) e del rinnovamento delle materie di studio (17%).
Il 40%, in gran parte adulti, ha ammesso che anche a scuola finita la figura del maestro rimane fondamentale: la quota sale al 66% tra i più giovani (da 15 a 24 anni). In molti casi, però, la figura dell'insegnante di scuola elementare è stata sostituita: nel 20% dei casi dai genitori 20%; la quota decresce con l'età, ma anche per i più anziani i propri genitori, probabilmente nell'esempio che hanno rappresentato in passato, sono sempre maestri di vita (8%). Gli insegnanti vengono indicati come "maestri di vita" solo nel 7% dei casi (quota che sale al 12% tra i più giovani), seguono i coniugi o i fidanzati (6%), i libri (6%) i figli (4%).
In ogni caso il maestro rappresenta il ricordo più forte della scuola elementare: sono stati citati dal 36% degli intervistati in prima battuta, a cui seguono i compagni, gli spazi fisici e il gioco, le feste, il clima di allegria. L'89% ha indicato almeno un ricordo del proprio insegnate; ricordo positivo (il modo di trattare i bambini, la capacità di insegnare, la dolcezza), anche se emerge qualche negatività, legata soprattutto alla loro severità. Quasi tutti gli intervistati (92%) hanno detto, comunque, di essere in grado di parlare dei propri ricordi della scuola primaria con grande soddisfazione: per i compagni, per i rapporti con gli insegnanti e per le materie.
(TMNews)
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