La scuola
elementare è molto viva nella mente degli italiani, che però lamentano
troppe diversità nel sistema d'insegnamento e nel coinvolgimento
emotivo dei docenti di oggi rispetto a quelli del passato: a sostenerlo
sono stati l'80% dei mille intervistati dalla Doxa, in occasione del
150° dell'unità d'Italia. Il dato è stato presentato a Torino, in
occasione del convegno "Storia e storie dell'analfabetismo",
organizzato dal Centro Alberto Manzi, promosso dalla regione Romagna,
dal Miur, dal dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Università
di Bologna e dalla Rai, in collaborazione con il 'Comitato Italia 150'.
Otto intervistati su dieci hanno detto che l'insegnamento nella scuola
elementare è cambiato rispetto al passato, soprattutto per il modo di
insegnare (44%), ma anche a causa della ridotta passione degli
insegnanti (22%) e del rinnovamento delle materie di studio
(17%).
Il 40%, in gran parte adulti, ha ammesso che anche a scuola finita la
figura del maestro rimane fondamentale: la quota sale al 66% tra i più
giovani (da 15 a 24 anni). In molti casi, però, la figura
dell'insegnante di scuola elementare è stata sostituita: nel 20% dei
casi dai genitori 20%; la quota decresce con l'età, ma anche per i più
anziani i propri genitori, probabilmente nell'esempio che hanno
rappresentato in passato, sono sempre maestri di vita (8%). Gli
insegnanti vengono indicati come "maestri di vita" solo nel 7% dei casi
(quota che sale al 12% tra i più giovani), seguono i coniugi o i
fidanzati (6%), i libri (6%) i figli (4%).
In ogni caso il maestro rappresenta il ricordo più forte della scuola
elementare: sono stati citati dal 36% degli intervistati in prima
battuta, a cui seguono i compagni, gli spazi fisici e il gioco, le
feste, il clima di allegria. L'89% ha indicato almeno un ricordo del
proprio insegnate; ricordo positivo (il modo di trattare i bambini, la
capacità di insegnare, la dolcezza), anche se emerge qualche
negatività, legata soprattutto alla loro severità. Quasi tutti gli
intervistati (92%) hanno detto, comunque, di essere in grado di parlare
dei propri ricordi della scuola primaria con grande soddisfazione: per
i compagni, per i rapporti con gli insegnanti e per le materie.
(TMNews)
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