
"Il bullismo - spiega la Concia - consiste in atti di aggressione perpetrati in modo continuato e organizzato secondo un determinato copione relazionale ai danni di uno o più individui, generalmente membri del gruppo dei pari o compagni di scuola, stigmatizzati per una presunta o reale differenza etnica, sessuale o semplicemente di gusti, che non hanno la possibilità di difendersi a causa dell'asimmetria di status o potere".
"Le cause primarie di questo fenomeno - si legge ancora nel testo - sono da ricercarsi non solamente nella personalità del giovane bullo, ma anche nei modelli familiari sottostanti, degli stereotipi imposti dai mass-media, nella società che oggi, a volte, è disattenta alle relazioni sociali".
"Arginare i fenomeni di bullismo - conclude l'esponente Pd - che possono generare fenomeni di abbandono scolastico, significa contrastare la dispersione scolastica, investendo sui nostri giovani e quindi sul nostro futuro". (AGENPARL)
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