Lettera aperta
al Ministro Profumo e alle OO.SS.
Mario Di Nuzzo (ATA), é allarme rosso. Dal 01/09/2012 si ripete il
solito copione, dando il via alla lotteria delle 30 scuole tra
sentimenti di rabbia e delusione e la totale assenza di ammortizzatori
in favore dei precari ATA che a differenza degli anni scorsi non
potranno usufruire neanche nel DM Salva – precari 2012, condannando il
personale precario della scuola, ad un esilio forzato lontano dalle
istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Neanche l’ombra di
provvedimenti da inserire in atti parlamentari a tutela dei precari
ATA, solo la facoltà per i Dirigenti Scolastici di nominare dalle
graduatorie d’istituto per motivate esigenze il personale supplente
fino all’avente diritto, solo attraverso la “casualità” di scelta delle
30 scuole, l’unica vera certezza rimasta ai precari e non dalle
graduatorie prioritarie su base distrettuale a scelta del candidato.
L’unico particolare è che si tratta di precari storici con non meno di
10 anni di servizio inseriti in graduatoria permanente ATA sin
dall’alba dell’autonomia. Altro che merito e stabilizzazioni, tagli e
risparmi senza precedenti, accompagnati da una insufficiente strategia
sindacale che non giova a nessuno, né ai precari ATA, né ai docenti
dichiarati parzialmente inidonei, né alle casse dello Stato, che pur di
far transitare il personale docente nei ruoli ATA rischia di rimetterci
più della stabilizzazione dei precari ATA.
Se è vero che un docente non può essere demansionato, in teoria
dovrebbe essere collocato nel profilo di assistente amministrativo con
un contratto di 18 ore con pari stipendio circa € 1.200 di
docente senza alcuna qualificazione e competenza nel settore ATA e
quindi ne occorrerebbero 2 per coprire un posto di assistente
amministrativo, cioè per coprire l’orario di 36 ore previsto dal CCNL
per il personale ATA. E se suddetto personale giustificatamente sarebbe
costretto a ricorrere durante l’anno alla malattia per sopravvenuti
problemi di salute o carichi di lavoro troppo stressanti nelle
segreterie scolastiche, dovrebbe essere sostituito con personale
amministrativo, a meno che il MIUR si inventi la sostituzione del
personale docente inidoneo assente, con altrettanto personale che nel
frattempo non ha trovato posto nei profili di assistente amministrativo
(circa 1.100 docenti inidonei soprannumerari), su sostituzione del
collega assente. Certo ormai c’è da aspettarsi di tutto, quindi non ci
sarebbe da meravigliarsi di ulteriori sorprese.
Attualmente ripercorrendo le tappe del personale amministrativo, alla
fascia stipendiale 0-8 corrisponde una remunerazione di circa € 1.000 e
quindi la stabilizzazione di questo personale è più conveniente per lo
Stato e inoltre si tratta di personale qualificato, con un contratto
già a 36 ore e totalmente diverso rispetto ai docenti inidonei sia per
remunerazione che per compiti assegnati.
Se poi la vogliamo dire tutta, il MIUR potrebbe chiudere le graduatorie
permanenti ATA trasformandole ad esaurimento, smaltendo e stabilizzando
gradualmente il personale ATA precario ivi incluso, (prevedendo per il
futuro un numero chiuso di addetti alle segreterie, sulla base
dell’effettiva esigenza), servendosi del personale in organico
funzionale, per sopperire alle assenze del personale in servizio nelle
istituzioni scolastiche, senza la necessita di ulteriori supplenze del
Dirigente Scolastico e oneri aggiuntivi per lo Stato, semmai premiando
sottoforma di straordinario, o altro incentivo il personale a cui viene
demandata la sostituzione del collega assente ad esempio con riposo
compensativo, ecc. D’altra parte solo nel comparto scuola esiste il
meccanismo delle supplenze, e ciò ha generato nel corso degli anni 250
mila precari ATA e Docenti un contenzioso che sfiora gli 8 milioni di
euro se ai precari sarà dato il risarcimento dovuto, per la violazione
dell’accordo quadro dell’UE sul lavoro, mentre negli altri comparti
pubblici vengono banditi periodicamente concorsi per titoli ed esami a
numero chiuso in base alle effettive esigenze e il personale in
servizio deve sopperire alle assenze dei colleghi assenti, senza che
vengano individuati nuovi lavoratori fino a nuovo
concorso.
Tali proposte vanno ascoltate perché a rimetterci sono sempre i più
deboli i quali rischiano di rimetterci salute e lavoro. Anticipatamente
ringraziamo chi ci ascolterà, Confidando nel buon senso di chi ci
governa e di chi dovrebbe tutelare la categoria e intende promuovere
iniziative in favore dei precari ATA della scuola pubblica.
mario.dinuzzo@libero.it