I COBAS Scuola proseguono nella mobilitazione a fianco dei docenti idonei ad altri compiti
Marted’ 11 settembre alle ore 16,00 assemblea pubblica a Catania nella sede Cobas di via Caltanissetta, 4 (piazza Iolanda)
Queste le proposte fatte dai COBAS Scuola nell’incontro con il MIUR:
poiché il Governo ha indicato in circa 28 milioni di euro la cifra che per quest’anno deriverebbe dallo spostamento nei
profili di assistente tecnico o amministrativo, i docenti inidonei hanno individuato nelle “Funzioni Strumentali al Piano dell’Offerta Formativa” ( art. 30, CCNL 2003 ), una possibile alternativa, poiché la propria funzione è in realtà di supporto al Piano dell’Offerta Formativa ( POF), che è il documento centrale sul quale si fonda il patto formativo tra la scuola, gli studenti e le famiglie.
Il finanziamento annuale per tali figure corrisponde a circa 140 milioni di euro, i docenti inidonei sostengono la compatibilità tra la funzione da loro svolta e quella delle funzioni strumentali tra le quali ce n'è una specificamente dedicata al supporto dell’Offerta formativa.
Rispetto alla proposta dell’utilizzo di una parte dei finanziamenti per le Funzioni strumentali per riuscire ad avere i risparmi occorrenti, mantenendo però i docenti inidonei al proprio posto, è stato sottolineato dall’amministrazione che questa è materia contrattuale, essendo le cifre stanziate cifre del comparto e non dell’amministrazione. Con il che è sembrato chiaro che la soluzione potrebbe esserci ma, ancora una volta, c’è un’indisponibilità delle organizzazioni sindacali a trattare su una proposta che avrebbe dovuto essere la loro, ma che invece non hanno mai presentato o fatta propria.
L’amministrazione ha comunque dichiarato di acquisire il materiale per valutarne i contenuti e le proposte e che avrebbe vagliato la possibilità di effettuare interventi correttivi rispetto al personale inidoneo.
I docenti e i Cobas, al termine dell’incontro, si sono fermati per analizzare quanto loro detto dai rappresentanti dell’amministrazione, hanno valutato positivamente sia la mancata firma del decreto da parte del ministro sia il riconoscimento dell’indubbio valore e peso che le mobilitazioni portate avanti sino ad ora hanno avuto nel determinare una più approfondita riflessione da parte del Ministro Profumo, prima di una eventuale firma del decreto. Positivo è stato giudicato anche l’interesse mostrato da parlamentari delle varie forze politiche. Questi hanno apertamente segnalato di voler approfondire, contestualmente alla opportuna mancata firma del Ministro Profumo, una vicenda che, se si consumasse nei dispositivi e nelle modalità applicative delineate, segnerebbe una pagina socialmente e storicamente sciagurata nei rapporti tra Repubblica Italiana e mondo del lavoro.
Per raggiungere un risultato positivo la mobilitazione va estesa in tutte le province.
Nino de Cristofaro
antoninodec@tiscali.it