
Gli scioperi degli studenti a Roma e nei prossimi giorni nelle scuole, le contestazioni tout-curt su tutti i fronti, nonostante il Ministro abbia dichiarato di non portare avanti la proposta delle 24 ore di servizio per i docenti, confermano lo stato di malessere della scuola italiana, incapace di guardare avanti a quel “meglio” che deve ancora venire, come ha sostenuto Obama, nel discorso inaugurale della sua rielezione alla guida degli Stati Uniti.
Quando Oscar Wilde ha scritto che “ciò che il futuro ci riserva è il nostro passato” non sapeva della situazione della scuola e della società italiana, condannata a vivere di nostalgia dei tempi passati: “Si stava meglio, quando si stava peggio”
C’era più entusiasmo, più energia nel fare le cose, anche l’aggiornamento aiutava e far veicolare nuove strategie metodologiche e didattiche, ora si lotta con le ore e le supplenze .
I motivi dello scontento nella scuola sono tantissimi e tutti utili e buoni per non fare lezione.
All’autunno caldo succede l’inverno freddo e la polemica messa in atto dal presidente dell’UPI il torinese Antonio Saitta a nome delle Province d’Italia, di chiudere i riscaldamenti nelle scuole, è stata tamponata dagli interventi autorevoli di Palazzo Chigi e l’assicurazione che i riscaldamenti funzioneranno. Non ancora del tutto funzionante ed efficiente la sicurezza, il trasporto, i buoni libro e le mense scolastiche che in alcune realtà devono ancora iniziare e sono già trascorse 10 delle 33 settimane di scuola.
Mentre avanzano le nere ombre dei tagli e delle riduzioni, avanza la carica dei 321.210 aspiranti professori che si preparano al concorso per il quale sono in molti a richiedere l’annullamento.
Il concorso si farà e la macchina organizzativa per reperire le sedi di svolgimento delle prove di preselezione è già in moto.
Rimangono stabili inoltre :
1. la data del 17 marzo, “giorno dell’unità nazionale, della Costituzione,dell’inno e della bandiera”, con l’impegno di far studiare a tutti i ragazzi l’Inno di Mameli: “Fratelli d’Italia” anche alle “libere genti della Padania” che non condividono la legge nazionale approvata dal Parlamento.
2. La data del 19 gennaio “giornata della legalità contro le mafie” in ricordo del magistrato Rocco Chinnici che diventerà per le scuole un appuntamento simile al 23 maggio, nel ricordo dei giudici Falcone e Borsellino
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it