La presenza
nelle Istituzioni scolastiche italiane di un numero sempre crescente di
alunni provenienti da famiglie di lingua materna non italiana pone di
fronte a problematiche di comunicazione che devono essere risolte in
maniera semplice ed organizzata, per garantire a ciascun alunno di
realizzare il dettato costituzionale del proprio diritto all’istruzione
e consentire alla Scuola di utilizzare strumenti idonei a favorire il
processo di accoglienza ed integrazione di tutti gli alunni. “Parlo la
tua lingua”, attraverso le tecnologie dell’informazione, propone a
tutte le istituzioni scolastiche una raccolta di modelli per la
comunicazione tra la scuola e la famiglia, con lo scopo di agevolare la
piena integrazione degli alunni di lingua madre non italiana.
La modulistica che si propone è il frutto di un lavoro compiuto in un
arco di tempo di circa un anno e mezzo e fa parte di un progetto,
denominato “A.T.A. ed intercultura”, che si inserisce nell’ambito delle
azioni promosse dalla Direzione Generale per il personale scolastico
del M.I.U.R. e finalizzate alla formazione in servizio del personale
A.T.A. e Dirigente. Trova la sua motivazione nell’intenzione
dell’Amministrazione di supportare le scuole che si trovino ad
affrontare problematiche di comunicazione, nell’ottica del
miglioramento del servizio scolastico. Gli strumenti normativi vigenti
prevedono misure di accoglienza e integrazione che dovrebbero
facilitare l’ingresso dei bambini e dei giovani nel tessuto socio
culturale che li riceve nel rispetto delle culture, delle religioni,
delle lingue ed etnie di appartenenza.
In particolare, la circolare ministeriale 24 del 1° marzo 2006
enfatizza l’importanza dell’aspetto comunicativo-relazionale e invita
le scuole a facilitare i rapporti con le famiglie. Essa sottolinea che
“... L’educazione interculturale non è una disciplina aggiuntiva, ma
una dimensione trasversale, uno sfondo che accomuna tutti gli
insegnanti e gli operatori scolastici. Il pluralismo culturale e la
complessità del nostro tempo richiedono necessariamente una continua
crescita professionale di tutto il personale della scuola. … Per quanto
attiene la formazione in servizio del personale della scuola, anche del
personale amministrativo che per primo entra in contatto con le
famiglie, saranno indispensabili collegamenti con il territorio e con
le opportunità offerte anche dalle Università.”
Se, da un lato, è vero che molte Scuole si sono attivate autonomamente
per far fronte alle problematiche che via via si andavano manifestando
per l’accoglienza degli alunni “stranieri”, è pur vero che in molte
realtà della nostra Penisola le Scuole non si sono ancora organizzate
con strumenti idonei per superare le difficoltà di comunicazione con le
famiglie degli alunni di madrelingua non italiana. La presenza di un
mediatore interculturale nella Scuola, di fatto, ha favorito
l’integrazione ma non sempre ha risolto le difficoltà di comunicazione
tra Istituzione scolastica e famiglia, giacché il mediatore culturale
difficilmente riveste il ruolo di mediatore linguistico. Si è ben
consapevoli che, per assicurare il successo scolastico degli alunni,
sia da riporre anche la partecipazione dei genitori ai processi di
crescita e di istruzione dei propri figli. Ne consegue che è dovere
dell’Istituzione facilitare la partecipazione alla vita scolastica dei
genitori dei bambini e degli adolescenti di lingua non italiana. Alla
luce delle responsabilità oggettive che il Dirigente scolastico e il
personale tutto della scuola, in particolare il personale A.T.A. hanno
con l’affidamento dell’alunno alla loro tutela nell’ambiente e
nell’orario scolastico, è importante ricordare che la comunicazione con
i genitori degli alunni deve essere sempre chiara e circostanziata.
Questa Direzione Generale, pertanto, ha ritenuto utile allestire
strumenti per facilitare i rapporti fra le istituzioni scolastiche e le
famiglie, che potrebbero essere valorizzati e implementati dalle
singole istituzioni scolastiche attraverso specifiche azioni di
formazione riservate al personale dirigente e ATA, nell’ottica di
miglioramento del servizio scolastico.
A tale scopo alcuni modelli, tra quelli più frequentemente utilizzati,
per la comunicazione tra scuola e famiglia sono stati tradotti nelle
quattro più diffuse lingue comunitarie (Francese, Inglese, Spagnolo e
Tedesco) e nelle più diffuse lingue di immigrazione (Rumeno, Albanese,
Arabo, Cinese, Indi, Portoghese, Russo). Le traduzioni, ovviamente,
sono proposte e non imposte e dunque ogni scuola potrà decidere di
ampliarle, correggerle e adattarle, nell’ambito della propria
responsabile autonomia. La realizzazione dei modelli è stata possibile
grazie al contributo generoso di molte persone che hanno compreso le
finalità del progetto ed hanno fatto in modo che si concretizzasse. E’
per questo che una pagina speciale di questo sito è dedicata a loro.
E’ importante, altresì, menzionare la stretta e proficua collaborazione
con l’ufficio V della Direzione Generale per la Promozione del Sistema
Paese, del Ministero degli Affari Esteri. Tale partecipazione, infatti,
ha dato al progetto una valenza ancor più significativa perché il
lavoro per le traduzioni è avvenuto al di fuori dei confini nazionali,
assumendo una vera e propria connotazione didattica e non solo
amministrativa, dal momento che le traduzioni sono state elaborate dai
docenti e dagli studenti delle scuole secondarie superiori italiane
all’estero. Sulla scia di questa suggestione non è parso fuori luogo
chiedere a quattro scuole italiane il contributo per la creazione del
logo del sito, quasi a stabilire un filo immaginario che unisce la
scuola italiana alla scuola italiana nel mondo, il lavoro degli
amministrativi al lavoro dei docenti, gli alunni cittadini italiani
all’estero a tutti gli alunni residenti in Italia affinché, in un
futuro prossimo, sia possibile dire che gli strumenti realizzati sono
divenuti superflui e si possa parlare di inclusione sociale e non più
di integrazione culturale.
L’auspicio è che questo sito possa essere di supporto alle istituzioni
scolastiche che potranno contattare i referenti di progetto per
segnalare eventuali richieste utili ad implementare della modulistica.
Miur.it