Ciò testimonia la straordinaria considerazione che la comunità scientifica internazionale ha nei riguardi del genio di Siracusa.
Vita di Archimede
Poche sono le notizie sulla vita di Archimede (287-212). Pare fosse figlio di un astronomo, Fidia. È probabile che abbia studiato ad Alessandria d’Egitto che, sotto i Tolomei, era divenuta la capitale della cultura del mondo antico, con la celebre Biblioteca e l’annesso Museo, lo scrigno delle Muse. Questo era infatti un’università d’eccellenza in cui, a testimonianza dell’unità della cultura, si studiavano a esempio Metafisica, Retorica e Poetica, ma anche Matematica, Logica e Fisica. È documentato che fu in costante corrispondenza epistolare con i matematici alessandrini, dei quali stimava in particolare Conone e soprattutto Eratostene, che per quarant’anni fu il Direttore della Biblioteca. È certo che Archimede fosse stabilmente a Siracusa dopo il 240 a.C., dato che il suo Arenario è dedicato a Gelone, figlio di Gerone II, e associato da questi al regno in quella data. La sua morte è ampiamente documentata dai resoconti sulla seconda guerra punica dagli storici Polibio, Livio e Plutarco.
La sua figura di Archimede è tanto nota quanto poco è nota la sua opera; su di lui sono conosciuti soprattutto aneddoti e battute. Archimede entrò prestissimo nel mito attraverso le cronistorie degli storici su menzionati che non poterono ignorare come, con le sue terrificanti macchine belliche, aveva fatto venire un gran mal di testa al generale romano Marcello durante l’assedio di Siracusa del 212 a.C. nella seconda guerra punica. Ma col passare dei secoli, la sua figura è diventata quella del <
catorrisi@gmail.com