Anche
Anief-Confedir non arretra: rimane incredibile che l’esecutivo non
trovi le risorse per salvare 5mila docenti da un passaggio
professionale illegittimo. Ancora possibile fare ricorso. Sugli oltre 4
mila docenti inidonei e quasi mille Itp titolari delle classi di
concorso C999 e C555 il Governo non vuole fare marcia indietro. A
distanza di quasi un anno dall’approvazione del D.L. 95/2012 sulla
spending review, poi convertito nella Legge 135/12, in particolare dei
commi 13 e 14 dell’art. 14, il sottosegretario all’Istruzione Gabriele
Toccafondi ha riferito in Commissione Cultura al Senato sul numero e
sui risparmi di spesa derivanti dal passaggio di questi docenti nei
ruoli Ata. In base a quanto dichiarato da Toccafondi, i circa 100
milioni di euro l’anno di risparmi di spesa previsti dall’anno in corso
fino al 2017 non possono essere annullati: prima di tutto perché sono
già stati inseriti nei saldi di finanza pubblica; in secondo luogo
perché dal 1° gennaio 2014 non sarà più possibile prorogare
l'applicazione dei risparmi derivati dal trasferimento di ruolo dei
lavoratori coinvolti. Il destino dei docenti inidonei e degli Itp della
C999 e C555 deve essere quindi considerato segnato? Anief assicura di
no. Il sindacato ribadisce che per evitare il loro transito nei ruoli
del personale Ata ha predisposto un ricorso ad hoc al Tar Lazio, al
fine di ottenere la sospensione del decreto interministeriale, firmato
nel marzo scorso e ancora in corso di registrazione, che vuole dare
seguito, sul piano attuativo, proprio agli artt. 13 e 14 della Legge
135/12. “Il nostro ricorso – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief
e delegato Confedir per il contenzioso – vuole evitare che con questo
passaggio professionale il Governo riesca nell’obiettivo di danneggiare
tutti: i docenti inidonei, peraltro spesso vittime di seri problemi di
salute, perché oltre al cambio forzato di ruolo potrebbero ritrovarsi
costretti a cambiare provincia; gli ITP perché ‘degradati’ in Ata; il
personale Ata in attesa del ruolo perché rischia di veder vanificate le
proprie aspettative di stabilizzazione, mortificate dall’occupazione di
tanti posti vacanti e disponibili dal personale transitato da altri
ruoli”. “Per non parlare – continua Pacifico - della qualità della
scuola italiana, destinata a ridursi ulteriormente proprio in virtù
dell’utilizzo di personale in ruoli diversi da quelli che gli
competono. E, non per ultimi, ci sono i 5.400 Ata che da un anno sono
in attesa di essere immessi in ruolo (a fronte di 40mila posti
vacanti!), ma cui è stato detto di attendere gli esiti di una vicenda
con la quale, soprattutto i collaboratori scolastici, non hanno nulla a
che vedere”. “A questo punto – conclude il sindacalista Anief-Confedir
– il Governo non ha scelta: trovi le risorse per evitare il passaggio
forzato di inidonei e Itp, come chiedono tutti. Ad iniziare dal
Parlamento, i cui rappresentanti si sono più volte già espressi contro
questa norma ritenuta palesemente sbagliata”. Coloro che sono
interessati a chiedere informazioni ulteriori, anche su eventuali
ricorsi, possono scrivere a riconversione@anief.net o a
inidonei.itp@anief.net.
Anief.org