Giorno 9 Aprile
2013, presso il Tribunale di Acireale, il giudice dott. Roberto
Camilleri ha emesso una importante sentenza. Tale sentenza ha assolto,
con formula piena, perché il fatto non sussiste, 10 operatori
scolastici dell’Istituto Comprensivo “P.G. M. ALLEGRA” di Valverde.
Sono stati assolti: il Direttore dei servizi generali ed
amministrativi, cinque assistenti amministrativi e quattro
collaboratori scolastici. Il giorno 10 giugno 2013, è stata depositata,
dallo stesso giudice, la motivazione della sentenza. Oggi, trascorsi i
giorni previsti per legge, la sentenza è definitiva, non più
appellabile.
La scuola di Valverde può gioire perché è stata, definitivamente, resa
giustizia al personale amministrativo, che, da tanti anni, lavora con
grande impegno nella scuola. Sono stati pienamente assolti, la
direttrice dei servizi generali e amministrativi, Signora Russo Rita;
gli assistenti amministrativi Bertolo Nicola Alfio, Carcò Luisa,
Giuliano Concetta, Napoli Angela, Ponti Agata; i collaboratori
scolastici Fusari Giuseppe, Lizzio Maria Grazia, Mannino Carmelo e
Tosto Carmelo.
La vicenda giudiziaria, in se stessa, ha avuto inizio, però, nel
dicembre del 2004.
In tale anno infatti, un assistente amministrativo della stessa scuola,
responsabile sindacale aziendale della CGIL-scuola, ha presentato in
data 15/09/2004, (quello che si presentava come) un
“circostanziato” esposto denuncia alla Procura della Repubblica, presso
il Tribunale di Catania, per segnalare che nella sede amministrativa
della scuola: “si sono verificati e continuano a verificarsi dei fatti
criminosi (mancato rispetto dell’orario di lavoro da parte dei pubblici
impiegati e omissione e falsità nelle certificazioni di presenza) il
cui accertamento e impedimento è necessario per evitare che essi
vengano portati a più gravi conseguenze dannose oltre quelle che già si
siano potute verificare”.
A seguito di tale esposto, come fedelmente riportato, la Procura della
Repubblica ha, immediatamente, disposto, come era doveroso, una
accuratissima indagine conoscitiva.
Per tutto il mese di novembre 2004 e fino al giorno 9 dicembre 2004, la
Guardia di Finanza ha effettuato, con i propri uomini, un intensissimo
giornaliero controllo, anche con pedinamenti, di tutto il personale
amministrativo della scuola.
Il giorno 10 dicembre 2004, ben 16 finanzieri, comandati dal loro
Capitano della compagnia, sono venuti a scuola e, nell’arco della
giornata, hanno sequestrato tutti gli atti relativi al controllo delle
presenze e delle assenze del personale ATA.
La Guardia di Finanza il giorno 04/09/2006, a quasi tutto il personale
amministrativo della scuola, comunica che è stato iscritto nel
registro degli indagati. Risultano, pertanto, imputati, da questa
rigorosa indagine: il dirigente scolastico Salvatore Patti per il reato
di omissioni in atti di ufficio, di falso ideologico e truffa; il
direttore dei servizi generali e amministrativi e sette (7) assistenti
amministrativi per il reato di falso ideologico e truffa; quattro (4)
collaboratori scolastici per il reato di falso ideologico e truffa. Il
giorno 20 settembre 2006, la guardia di finanza emette un comunicato
stampa, dando notizia che 13 dipendenti amministrativi della scuola di
Valverde sono stati rinviati a giudizio perché ritenuti
responsabili per i reati di falso ideologico e truffa.
Esplode, inevitabile a dirsi, l’assalto mediatico dei quotidiani
regionali e tv locali. Il giorno 21/09/2006
sia “la Sicilia” di Catania che il quotidiano “Giornale di Sicilia” di
Palermo, fanno a pezzi la scuola. “La Sicilia” di Catania titola: “A
lavoro? Si, no, forse….”; il Giornale di Sicilia invece: “Facevano
shopping anziché lavorare”; sotto titolo: “Valverde, preside e altri 12
indagati”. Ovviamente, tutte le firme di “peso” dei due quotidiani si
sono scatenati a distruggere la scuola. Anche le televisioni locali
hanno dato ampio risalto alla notizia. In fondo, quale scoop migliore
poteva loro capitare!
C’è stata, però, la corale manifestazione di solidarietà, di stima e la
certezza che si sarebbe fatta chiarezza su tutto, da parte di tanti: il
Sindaco di Valverde, Arch. Dott. Angelo Spina, la Giunta Comunale di
Valverde, l’intero Consiglio comunale di Valverde, il Consiglio di
istituto, tutti gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Valverde,
l’associazione delle scuole autonome di Sicilia, rappresentata dai
Dirigenti Scolastici Tripodi Roberto e Occhipinti Riccardo,
l’associazione nazionale dei dirigenti scolastici rappresentata dal DS
Nino Prastani, l’associazione nazionale Dirigenti CONFEDIR
rappresentata dal DS Salvatore Indelicato, il Coordinatore dei DS
iscritti alla CISL SCUOLA, Salvatore Pappalardo.
Sia il dirigente scolastico che gli operatori amministrativi e i
collaboratori scolastici coinvolti nell’esposto-denuncia hanno ricevuto
pure personali manifestazioni di stima, di conforto e di incondizionata
solidarietà da parte di colleghi e amici.
Preso coscienza delle nostre rispettive posizioni, abbiamo, con i
nostri avvocati, iniziato il lento, accorto e certosino lavoro di
documentare con prove certe, le posizioni di ognuno, chiusi in un
grande silenzio, durato otto anni, fiduciosi nell’opera della
magistratura.
Dopo quattro anni dall’aver presentato una copiosissima documentazione
a discolpa, si ottiene un primo risultato: il giorno 30/09/2008 la
Magistratura dispone l’archiviazione del procedimento penale per il DS
Salvatore Patti e per due assistenti amministrative, Laura Distefano e
Rosa Maria Bella.
Per costoro la Magistratura non ha trovato fatti criminosi da
addebitare loro, come invece era certissimo l’assistente amministrativo
che aveva, premurosamente, depositato l’esposto-denuncia. I tre hanno
chiesto e ottenuto dallo Stato e, quindi, dall’ufficio scolastico
provinciale, il rimborso delle spese legali, come prevede l’articolo 18
della legge n. 135/97 – DL 67/97 Al dirigente scolastico, lo Stato ha
rimborsato euro 6400,00, mentre alle due assistenti amministrative ha
rimborsato, ad ognuna, euro 4.050,00. Tale rimborso, ovviamente, è
stato ritenuto congruo dalla Avvocatura Distrettuale dello Stato.
Dopo 8 anni e 4 mesi di indagini e processo, come detto all’inizio,
anche le altre 10 persone sono state assolte con formula piena perché
il fatto non sussiste e perché, quindi, non hanno commesso, anche loro,
alcun “crimine relativo al mancato rispetto dell’orario di lavoro e
omissione e falsità nelle certificazioni di presenza”. E’ doveroso
portare a conoscenza di tutti coloro che leggono, due affermazioni
della motivazione della sentenza.
La prima è relativa all’inchiesta della guardia di finanza. Dice il
Giudice dott. Roberto Camilleri: “Senza
indugiare più del necessario sul materiale probatorio, sussistono gravi
difetti di impostazione delle indagini eseguite che vanificano ogni
risultato. In breve i verbalizzanti non hanno posto sotto osservazione
tutti gli ingressi della scuola, sicché gli impiegati potevano uscire
da un varco e non rientrare perché avevano utilizzato altro ingresso.
Inspiegabilmente non sono state eseguite né fotografie né video, e per
l’identificazione degli imputati, a dire dei verbalizzanti, sono state
utilizzate le schede anagrafiche delle carte di identità per
riconoscerli, ma a parte che tale sistema è chiaramente fonte di
possibili errori non c’è traccia agli atti di queste schede. L’orario
degli appostamenti non corrisponde sempre con gli orari che si assumono
violati. Numerosi allontanamenti per presunti motivi personali trovano
puntuale riscontro in mansioni di servizio, come riferito e confermato
dal dirigente scolastico”.
L’altra affermazione riguarda il querelante, responsabile sindacale
della CGIL-scuola. Dice il Giudice: “Il soggetto che aveva presentato
l’esposto, Manfredini Carlo, è risultato inattendibile.”
Sono partito dal 2004, ma onestamente, bisogna evidenziare che nei tre
anni precedenti, a scuola, per iniziativa del querelante, sono accadute
tante altre cose.
Il querelante, infatti, dal suo arrivo a scuola, nel mese di novembre
2001, ha iniziato, certamente nel lodevole impegno di contribuire al
miglioramento della qualità dei servizi di segreteria, a segnalare al
dirigente scolastico, in maniera verbale, tutte le imperfezioni nel
lavoro di tutti i colleghi e anche nel lavoro del DSGA. Non contento di
tale lodevole impegno, ad iniziare dal 07/03/2003 le sue osservazioni,
sulle imprecisioni lavorative di tutti, furono portate a conoscenza,
con note scritte, oltre che al dirigente scolastico, anche al
Ministero, alla Direzione Regionale e al Dirigente dell’Ufficio
Scolastico Provinciale.
Tali note non si contano e, tutte quante, hanno sempre avuto regolare e
documentata risposta da parte del dirigente scolastico.
Come si può evidenziare il superiore Ministero, la Direzione
Regionale e l’Ufficio Scolastico Provinciale, hanno sempre saputo tutto.
In tali anni, il querelante, ha fatto di tutto per cambiare
l’organizzazione del lavoro negli uffici amministrativi della scuola.
Non avendo avuto soddisfazione dal dirigente scolastico e dalle
autorità superiori a cui inviava le sue innumerevoli missive, ha
ottenuto il coinvolgimento, in tale lodevole battaglia, dei dirigenti
del suo sindacato, in special modo del segretario generale della
CGIL-scuola Prof. Franco Tomasello e di un altro dirigente dello stesso
sindacato, Prof. Sebastiano Maggio. .
Bisognerebbe chiedere ai dirigenti della CISL-scuola, della UIL-scuola,
dello SNALS e della GILDA degli Insegnanti, per quelle volte che
ha partecipato, cosa non accadeva durante la contrattazione integrativa
di Istituto.
Io sono, sempre, profondamente grato alla RSU, interna alla
scuola, alla CISL scuola, alla UIL scuola e allo SNALS per la stima e
l’appoggio convinto che hanno sempre dato alla proposta di contratto
integrativo di istituto, precisando che tale proposta, in tutti gli
anni della mia dirigenza, veniva sempre elaborata collegialmente con la
partecipazione di tutte le componenti dell’istituzione scolastica e
pertanto, nonostante l’accanita posizione negativa della CGIL–Scuola,
la scuola ha potuto sempre funzionare con l’applicazione integrale,
senza nemmeno lo spostamento di una virgola, della contrattazione
integrativa annuale.
Ho sentito il dovere morale ed etico di far conoscere, quanto accadeva
in quegli anni a Valverde, al parlamento. Ho infatti, a mie spese,
inviato, a tanti deputati delle due commissioni permanenti
dell’istruzione di Camera e Senato, un’ampia relazione, con tutta la
documentazione in mio possesso, incluso il testo della contrattazione
integrativa della scuola.
Tale iniziativa ha voluto far conoscere al legislatore la profonda
degenerazione determinatasi in tante scuole durante la contrattazione
integrativa.
Ho avuto la piccola, ma significativa soddisfazione, di avere ricevuto
un biglietto di ringraziamento dell’allora Presidente della Commissione
della Camera, On. Ferdinando Adornato che mi ha scritto: “La ringrazio
per l’ottima e istruttiva documentazione che mi ha inviato”.
Di recente, in più siti internet, il signor Polibio (alias prof.
Sebastiano Maggio) è ritornato sui fatti accaduti a Valverde.
Ha parlato e continua a parlare di fatti accaduti negli anni
2003, 2004, 2005, di cui lui fornisce una sua versione che io non
condivido,in quanto assolutamente infondata, come se quei fatti
accadessero ancora oggi, collocandosi, in tal modo, in una posizione
anacronistica di vita. ( Di sicuro il grande Polibio, storico illustre
dell’antica Roma, si sta rivoltando dentro la tomba per la cattiva
figura che gli sta facendo fare il Signor Sebastiano Maggio)
Con le due sentenze, di archiviazione, la prima, e di assoluzione
perché il fatto non sussiste, la seconda, otteniamo finalmente, un
definitivo chiarimento sul mobbing e sulla illegalità di cui parla
Polibio. Infatti, la Magistratura giudicante chiarisce, in maniera
definitiva che il vero mobbing l’hanno subito le 13 persone
perseguitate, calunniate e querelate dall’assistente
amministrativo,responsabile sindacale aziendale della CGIL-scuola, già
detto e qui, con forza, ribadito, e che nessuna di queste 13
persone ha commesso illegalità alcuna.
Nessuno andava, quindi, a disperdersi per negozi o altri ambienti
vicini e lontani durante l’orario di lavoro e che tutti e tredici hanno
sempre rispettato, con scrupolo, l’orario di servizio.
Il signor Polibio, dopo tale sentenza può sentirsi addosso, rigettato,
tutto il fango che ha versato sul personale amministrativo della scuola
di Valverde.
Finalmente un poco di giustizia.
Si, certo, c’è ancora, per il momento, l’esigenza di chiarire il
comportamento dell’assistente amministrativa, in pensione dal 1°
settembre 2006, addetta, in quegli anni, al protocollo generale della
scuola. Tale chiarimento potrà avvenire solo quando la magistratura si
deciderà ad iniziare l’indagine.
Il prof. Sebastiano Maggio ha chiesto, infatti, ed ottenuto,
difendendo, come dirigente sindacale, l’assistente amministrativa, che
l’ispettore della Direzione Regionale, inviasse gli atti relativi al
contendere, alla Procura della Repubblica, per accertare eventuali
responsabilità penali, di quanti interessati: la stessa assistente
amministrativa, il dirigente scolastico Salvatore Patti e il DSGA.
Sono dieci anni che si aspetta l’inizio di tale indagine. La Scuola e
il dirigente scolastico Salvatore Patti, sebbene oggi in pensione, sono
pronti, da allora, a chiarire ogni cosa.
A questo punto mi sorge spontanea una riflessione: dal momento che il
Giudice dott. Roberto Camilleri dice, come già riferito, che “il
soggetto che aveva presentato l’esposto, Manfredini Carlo, è risultato
inattendibile”, può accadere che lo stesso possa, impunemente,
continuare il suo “pacifico lavoro”, adoperandosi “con solerzia” a
migliorare la qualità dei servizi amministrativi delle nostre scuole,
causando danni economici allo Stato?
Oggi, però, è stato restituito, purtroppo senza lo spazio dovuto nella
stampa locale, l’onore a tutto il personale amministrativo, a tutti i
collaboratori scolastici e a tutta l’Istituzione Scolastica “Padre
Gabriele M. Allegra” di Valverde, che operava, come continua ad
operare, con la guida di un nuovo Dirigente Scolastico, con grandissima
professionalità, per il superiore bene degli alunni e delle loro
famiglie.
Catania 28/11/2013
Salvatore Patti
spatti1@ngweb.it