Sono stati
presentati a Roma al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca i risultati dell'Indagine Ocse Pisa 2012 che misura le
competenze dei quindicenni in matematica, scienze e lettura. L'Italia,
spiega l'Ocse, ha risultati sotto la media ma è uno dei paesi che
registra i più notevoli progressi in matematica e scienze. "Non
possiamo trascurare il fatto che l'Italia registri risultati inferiori
alla media Ocse, tuttavia l'indagine rivela che siamo uno dei Paesi che
ha registrato i maggiori progressi in matematica e scienze e questo
deve essere da stimolo per continuare a lavorare per migliorare le
performance dei nostri studenti". Ha commentato il Ministro Maria
Chiara Carrozza che ha voluto portare la presentazione dei dati al
Miur. E' la prima volta che l'Indagine Ocse viene presentata a Roma in
contemporanea con il lancio internazionale. Nell'indagine, continua il
ministro, "mi hanno colpito la disparita' dei risultati delle ragazze
in matematica rispetto a quelli dei loro compagni maschi che fanno
registrare un divario piu' ampio della media Ocse. Questa per me e' la
spia di una questione culturale, di un gap di genere che attraversa
ancora in maniera profonda il nostro Paese e che va contrastato". Un
altro dato significativo per il ministro e' rappresentato "dalla
diversita' di performance in molte aree del Mezzogiorno" dove si
registrano "risultati al di sotto della media italiana anche se alcune
regioni mostrano un trend positivo". Secondo Carrozza proprio a queste
aree bisogna "guardare con piu' attenzione come abbiamo gia' iniziato a
fare nel Decreto Istruzione". Infine il Ministro ha sottolineato "un
aspetto molto importante di questa indagine che dimostra la validita'
del nostro sistema di formazione come 'ascensore sociale'. La stessa
indagine sottolinea come 'L'Italia ha migliorato i suoi risultati senza
rinunciare al principio di equità nel sistema dinistruzione". Il nostro
Paese "continua a mostrare livelli di qualita' superiori alla media
Ocse nell'apprendimento con solo il 10% di variabilita' nei risultati
in matematica ascrivibile alle differenze di status socioeconomico dei
ragazzi". Per il ministro si tratta di un dato "che testimonia
l'incredibile potenziale della nostra scuola come motore della
mobilita' sociale". Bisogna quindi guardare al nostro sistema educativo
"come un investimento" e "non come una spesa. Come Governo Letta
abbiamo dato un segnale forte con il Decreto Istruzione. Continueremo
su questa strada per aumentare l'investimento nell'istruzione con la
massima attenzione al futuro delle nostre ragazze e dei nostri
ragazzi".
Miur