
La Cassazione sembrerebbe accogliere, quindi, le disposizioni della Commissione europea nei confronti dell’Italia per "utilizzo abusivo del personale precario", inizialmente intrapresa solo per il personale non docente della scuola, poi nel 2012 estesa anche al personale docente e il 26 agosto 2013, in seguito a numerosissime denunce, a tutto il pubblico impiego.
L’Italia ha, ormai, solo due mesi di tempo per indicare quali iniziative porterà avanti per arginare il precariato. Qualora le scelte indicate dall’Italia non soddisfino Bruxelles si rischierebbe il deferimento alla Corte di giustizia, con relativa erogazione di multe salatissime fino a 8 milioni di euro.
Le piogge di risarcimento danni che potrebbero riversarsi sullo Stato italiano da parte dei precari, quindi, spingono verso una sola via da intraprendere, e, cioè, l’attivazione di procedure di conciliazione presso i tribunali con stabilizzazione del posto di lavoro, al fine di non gravare sulle già instabili casse dello Stato.
Adriana Costanzo - Retenews24.it