
L'indagine ha coinvolto millegenitori di bambini e adolescenti e «mostra chiaramente che il gioco d'azzardo è una minaccia concreta per i giovanissimi», sottolinea Giuseppe Mele, presidente di Paidoss e Simpe. Il 35% degli adulti conosce ragazzini che frequentano sale giochi e in un caso su tre vi ha incontrato minori, dai quali ha persino ricevuto la richiesta di giocare al loro posto per eludere i divieti che impediscono alcune tipologie di scommesse a chi non è maggiorenne.
Il pericolo è tra le mura domestiche
Un elemento a rischio sono i pc domestici. Gran parte dei genitori, secondo lo studio, non usano forme di prevenzione i figli navigano liberamente senza regole né limitazioni su siti internet di qualunque sorta. Il genitore risulta sempre più inconsapevole del rischio. Il 53% di coloro che affermano di sapere che i propri figli giocano, non sa neppure in che contesto e con chi lo faccia, «a confermare che l'adolescente non è seguito né dà conto a nessuno».
Ludopatia questa sconosciuta
Il 90% dei genitori intervistati non ha idea di che cosa significhi il termine ludopatia e in più della metà delle famiglie i computer di casa non hanno filtri che impediscano ai bambini e ai ragazzi di accedere ai siti per il gioco online vietati ai minori, così la malattia delle scommesse si sta insinuando fra i giovanissimi che spesso iniziano chiedendo di giocare a mamma e papà (48%) oppure a chi incontrano nei pressi delle sale gioco (34%).
L'appello dei medici:stop agli spot
La richiesta che arriva dalla società dei pediatri è di bloccare «ogni tipo di pubblicità al gioco d'azzardo in tv» e di porre un liomite «alle app accessibili a tutti per scaricare giochi». Gli spot su scommesse, lotterie, videopoker, roulette e quant'altro, virtuali e reali, «vanno eliminati completamente, in tutte le fasce orarie. è inutile scrivere "il gioco e vietato ai minori" o può causare dipendenza, perché è una presa in giro», afferma Mele.
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