RIMINI
- Docenti di ruolo e valutati sulle funzioni e sul merito, con carriere
legate non più all'anzianità. Il ministro dell'istruzione Stefania
Giannini sceglie la platea del meeting di Rimini per tracciare le
grandi direttrici della riforma scolastica che verrà presentata nei
dettagli il 29 agosto dal Governo. Una rivoluzione delle regole del
gioco - spiega il ministro - perché dobbiamo guardare alle esigenze del
paese nei prossimi 20 anni.
Lingue, matematica, informatica le priorità su cui spingere
l'acceleratore in termini di formazione, attraverso nuovi investimenti
anzitutto sul capitale umano della scuola. «Le supplenze - spiega il
ministro - non fanno bene a nessuno e questo è un nodo da risolvere,
risultato di decenni di scelte miopi, servono docenti che si sentano
parte di un grande progetto nazionale, occorre curare definitivamente
la piaga del precariato».
Sui dettagli e sulle risorse il ministro rimanda alla conferenza stampa
del 29 agosto ma intanto annuncia cambiamenti anche a livello
contrattuale, con retribuzione e carriere dei docenti legati non solo
all'anziantità ma anche alla funzione svolta e soprattutto al merito.
«Il che vuol dire - aggiunge il ministro - che se non si svolge il
proprio dovere si può anche essere penalizzati. Ma voi - scandisce
rivolgendosi alla platea - non credo abbiate paura di essere valutati
per il vostro lavoro».
La platea del meeting applaude, apprezzando in particolare lo sforzo
del ministro per far trovare applicazione piena alla legge già
esistente sulla parità scolastica, tema che sta particolarmente a cuore
alla platea cattolica.«Questo è un discorso laico che ci piace -
sottolinea il presidente della fondazione per la sussidiarietà Giorgio
Vittadini - e noi daremo al ministro tutto l'aiuto possibile, perché si
tratta di una battaglia epocale, non sarà facile».
Tra le novità in campo dovrebbe esserci anche una spinta maggiore
all'alternanza scuola-lavoro, che attualmente coinvolge appena il 9%
degli studenti italiani e l'1% delle imprese. «La dispersione
scolastica è ancora altissima - spiega il ministro - e noi dobbiamo
evitare di perdere questi ragazzi. Entrare in azienda è un percorso di
formazione non solo professionale ma anche umano, vogliamo una via
italiana al modello duale tedesco».
Per questo obiettivo, il ministro lancia anche un appello anche al
mondo delle imprese, per mobilitare capitali privati, in particolare
nel rilancio della formazione professionali. «I laboratori sono
cruciali - spiega la Giannini - ma non se dotati di strumenti
utilizzati dalle imprese 30 anni fa: servono stampanti 3D, laser, nuove
tecnologie. Occore guardare avanti, a ciò che servirà al paese nei
prossimi 20 anni».
Luca Orlando
Ilsole24ore.com