Nella puntata di Kilimangiaro, Il Borgo dei Borghi andata in onda ieri sera su rai tre, è stato votato il Borgo di Montalbano Elicona, il Borgo dei Borghi 2015 d'Italia. La sfida ha visto competere inizialmente quaranta Borghi, due per Regione, che si sono ridotti a venti con l’eliminazione diretta decretata dal televoto degli spettatori. I 20 finalisti, ciascuno portabandiera di una Regione d’Italia, si sono poi sfidati sul sito www.allefaldedelkilimangiaro.rai.it, con il web-voting dove, grazie ad una straordinaria partecipazione popolare, sono pervenute oltre 300.000 preferenze on line, oltre il doppio dei voti della scorsa edizione della sfida on-line tra i Borghi più belli d’Italia.
Montalbano Elicona centro più antico e suggestivo dell'area nebroidea è situato a 907 metri di altitudine sull'antica strada romana e medievale che collega la costa tirrenica a quella ionica della Sicilia nord-orientale, Montalbano è ricco di bellezze architettoniche e paesaggistiche tutte da scoprire con i propri occhi. La prima parte del nome è un composto di mons (monte) e albanus (da albus-bianco). In specifico, si riferisce all'antico nome del monte su cui fu realizzato un castello per volere di Federico II d'Aragona.
Da visitare il Castello di Federico II. Nei pressi di Montalbano Elicona e a poche centinaia di metri dal Bosco di Malabotta troviamo il sito megalitico dell’Argimusco – dal greco "argimoschion" - altopiano delle grandi propaggini – oggi Riserva Naturale Orientata, che si estende su un vasto pianoro posto a 1200 metri sul mare, in un’area a nord dell’Etna, al confine tra i monti Nebrodi e i Peloritani. Il panorama che si gode una volta raggiunta l'area è stupefacente: a Nord lo sguardo, dopo essere planato su verdi distese di campi degradanti verso il mar Tirreno, raggiunge le Isole Eolie. A Sud, oltre la valle dell’Alcantara, è la maestosa mole del vulcano Etna (per i siciliani "A muntagna") a fare da scena ai menhir, alle sagome e ai volti di pietra che si ergono su questo pianoro inconsuetamente verdeggiante di felci anche in piena estate. Ad Ovest è possibile scorgere distintamente Capo Calavà sulla costa nei pressi di Gioiosa Marea, più in fondo Cefalù. Ad Est il Capo di Milazzo, che precede l'approssimarsi dello Stretto di Messina e più a Sud-Est l’inconfondibile Rocca di Novara di Sicilia.
Da vedere: le Chiese; la Chiesa Madre o Basilica Minore, la Chiesa San Sebastiano, ubicata nel quartiere Serro, è stata costruita nel 1827 ad opera del sacerdote Don Benedetto Calabrò. All'interno della chiesa non si conservano opere d'arte. Una nicchia custodisce la statua lignea del Santo titolare; la Chiesa Spirito Santo, risalente al 1300, si trova vicino a Porta Giovan Guerino. L'edificio conserva all'esterno un portale di stile romanico e all'interno si notano tre nicchie di pietra arenaria con capitelli scolpiti, dove un tempo erano custodite tre tele che raffigurafano la discesa dello Spitito Santo, San Calogero e San Francesco di Paola; la Chiesa Santa Caterina, è il luogo di culto più prossimo al castello, la sua facciata mostra un bel portale in stile romanico. Eretta intorno al 1300, conserva all’interno una pregevole statua marmorea della santa poggiata su un prezioso basamento a bassorilievo, attribuita alla scuola del Gagini; il Santuario Maria S.S della Provvidenza. La chiesa di San Domenico, chiamata già da tempo immemorabile il Santuario della Vergine Santissima, venne ampliata grazie alla generosità del Barone di Montalbano Vincenzo Romano, annettendogli un convento affidato ai Padri Domenicani che copriva un’area di oltre 2000 mq (oggi palazzo comunale). Pregevole la sacra immagine della Madonna della Provvidenza in scultura lignea riferita alla prima metà del ’700, attribuita allo scultore Alessandro Pantano, è posta sull’ altare maggiore della chiesa di San Domenico, Santuario dal 1983. La Madonna porta in braccio il Bambino che sorregge con la mano sinistra un globo e con la destra benedice.
Festa della patrona Maria SS. della Provvidenza 24 agosto
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