
La deroga per l’insularità
Per ribadire il messaggio gli insegnanti hanno mostrato anche un maxi striscione con la scritta «Scuola sarda no trolley». Chiaro messaggio per ribadire ancora una volta che i docenti sardi reclutati dalla Buona scuola del governo vogliono insegnare vicino alle loro famiglie. Nessuno vuole abbandonare casa, figli e genitori per un posto di lavoro, «che - spiegano - lontano dall’isola non sarebbe nemmeno economicamente sostenibile». Nel frattempo anche la Regione è scesa in campo: l’assessore della Cultura, Claudia Firino, ha garantito che anche oggi e domani andrà in pressing con il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. L’obiettivo è di ottenere la proroga per la presentazione delle domande e trovare una soluzione per gli insegnanti per lavorare vicino alle loro famiglie. In realtà i precari se la prendono anche con i rappresentanti dell’amministrazione locale: al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore della Cultura, Claudia Firino, contestano, nonostante le rassicurazioni, l’inerzia per non aver «praticato il pressing necessario sul governo per impedire che gli insegnanti sardi siano costretti a fare le valigie». Ecco il perché dello striscione con la scritta «Scuola Sarda no trolley». I precari chiedono alla giunta regionale di chiedere al governo una deroga alla mobilità per la Sardegna in ragione dell’insularità.
Redazione scuola
Corriere.it