
Addirittura privo di correttezza procedurale, appare l'iter seguito dai Dirigenti di offrire ore di insegnamento della neo introdotta ora settimanale di "Geografia generale ed economica" nei bienni dei Tecnici, diversi dai Commerciali, e nei professionali. Tali ore di insegnamento, invece di essere state inviate agli Uffici Scolastici Territoriali ove, assemblate con quelle di altri istituti, potevano dar luogo a spezzoni o cattedre intere ed essere assegnate ai precari della classe di concorso A039 (Geografia) in forma di incarico annuale. I Dirigenti invece, in casi non infrequenti, hanno attuato una procedura non rispettosa delle direttive ministeriali (Circolare n. 34, 1 aprile 2014) offrendole direttamente ai docenti di Lettere (A050) e/o di Scienze naturali (A060) interni al proprio istituto. In tal modo, come denunciato più volte dal Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati, si è consumato una duplice intollerabile ingiustizia: la prima ai danni legittimi destinatari, i precari abilitati in Geografia, che si vedono in tal modo condannati alla disoccupazione e la seconda, ancor più grave, ai danni degli studenti che si trovano in cattedra docenti privi della necessaria abilitazione all'insegnamento, con inevitabili ricadute negative sul loro processo formativo. A questo proposito invitiamo tutte/i quelli che vengono a conoscenza diretta o indiretta di simili situazioni di adoperarsi e/o segnalarcele affinché queste, con l'opportuna comunicazione agli uffici competenti, vengano ricondotte alla composizione regolamentare come previsto dalle reiterate note ministeriali di chiarimento.
Capiamo, perché viviamo quotidianamente sulla nostra pelle le difficoltà economiche di una categoria che percepisce le retribuzioni più basse di tutta l'Europa Occidentale ma, il corpo docente di ruolo invece di fare incetta di ore aggiuntive, soprattutto di quelle di cui non possiedono l'abilitazione, dovrebbe prendere coscienza che parte delle proprie difficoltà deriva anche dal fatto che il CCNL è scaduto ormai dal 2009 e impegnarsi, quindi, nell'attuare rivendicazioni collettive e solidaristiche dei propri diritti, invece di pensare di risolvere i problemi personalmente togliendo la possibilità di lavorare a chi si trova in condizioni assai peggiori delle loro.
prof. Andrea Vento
per il Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati
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