L'intervento del
geologo e docente dell'Università di Catania sull'apertura delle nuove
bocche fuori dal perimetro nel quale siamo abituati a registrare il
fenomeno di vulcanismo secondario - A margine di quelle che sono le
operazioni sul sito delle Salinelle, arriva il commento di Carlo
Cassaniti, Geologo e docente a contratto di Normativa Geologica
all’Università di Catania. Un intervento che apre il dibattito su cosa
occorra fare dopo che le Salinelle sono state inserite nell’elenco dei
Geositi siciliani:
“Dopo il sopralluogo di stamani alle salinelle dello stadio di Paternò
è stato possibile confermare come l’ipotesi di migrazione dell’area
“attiva” formulata nel mese di agosto 2015 si sia rivelata corretta.
Non è più possibile rinviare uno studio multiparametrico del sito
perché a differenza di altre aree caratterizzate dal fenomeno geologico
del vulcanismo sedimentario, l’area dello stadio è fortemente
urbanizzata cosi da creare rischio alle abitazioni ieri sera
interessate dalla ingente fuoriuscita di fango (diverse decine di metri
cubi). Solo uno studio multidisciplinare di tipo geologico, geodetico,
geofisico e geochimico può portare la comunità scientifica a
ricostruire il modello geologico del sistema al fine di definire gli
scenari futuri di pericolosità e quindi il grado di rischio dell’area.
L’auspicio è quindi che il primo cittadino Mangano, dopo aver
conseguito l’inserimento dell’area delle salinelle di Paternò nel
catalogo dei Geositi Siciliani, si attivi con urgenza per iniziare uno
studio scientifico che vada ad integrare quanto fino ad oggi fatto, ma
che non permette ancora di definire se l’area urbana interessata dal
fenomeno è a rischio o meno”.
Anthony Distefano
95047.it