
Le discriminazioni aperte e quelle, molto più numerose, che vengono e saranno operate in modo meno evidente ma non meno pericoloso, sono consentite e coperte da una legge che introduce il caporalato nel mondo dell'istruzione. Una legge così non poteva che istigare le manifestazioni più brutali di uno spirito padronale, che il governo ha coscientemente favorito.
Sfidiamo, oggi, l'Associazione Nazionale Presidi, che ha così fortemente voluto per i dirigenti scolastici l'assoluto arbitrio nella scelta degli insegnanti, ad assumere posizione sui casi di discriminazione e a espellere i propri associati che se rendessero eventualmente protagonisti.
Da parte nostra ribadiamo l'impegno per una denuncia puntuale degli atteggiamenti che colpiscono i diritti e la dignità delle insegnanti e degli insegnanti e per una fortissima iniziativa di lotta che cancelli la vergogna della chiamata diretta".- ha concluso Cangemi.
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