I ragazzi
e le ragazze che tornano sui banchi trovano una scuola precipitata nel
caos dalla legge 107 e dall'irresponsabilità dei vertici del ministero
dell’istruzione. Cattedre vuote e docenti senza cattedra, una somma
d’illegalità (dai trasferimenti al concorso), che ha già creato un
contenzioso di proporzioni gigantesche, un clima generalizzato di
disorientamento e incertezza che colpisce tutti le componenti del mondo
della scuola.
E sappiamo che è solo l’inizio: il ritardo nelle operazioni e in
particolare nelle assegnazioni provvisorie produrrà, nei delicati mesi
iniziali di lezione, nuovi stravolgimenti, nuovi disagi, nuove
situazioni ingiuste. Senza contare che sono attesi pronunciamenti di
organi giudiziari su operazioni già fatte che riguardano decine di
migliaia di docenti. Che farà il ministero dell’istruzione? Potrà
continuare a ignorare sospensive, sentenze, condanne?
In queste condizioni la scuola non può essere la scuola della
Costituzione, non può essere una scuola democratica, motore della
crescita sociale e civile. E questo non è un caso ma l’obiettivo
perseguito dalle scelte del governo Renzi, che ha operato, anche in
questo caso in assoluta continuità con Berlusconi e Monti. Di
fronte a questa disastrosa situazione è necessario lanciare
subito un messaggio di lotta. Sosteniamo, quindi, con forza, le
iniziative, come quella dei comitati LIP, che hanno l’obiettivo di
costruire un momento unitario delle forze che hanno contrastato la 107
per rilanciare una forte mobilitazione.
pcistruzione@libero.it