
Ma è proprio così? A chi spetta questo compito nel D.L. 73/2017 non è chiaramente precisato ed occorre, pertanto, sapere in modo inequivocabile se sia il dirigente scolastico il pubblico ufficiale tenuto all'allontanamento o se la competenza appartiene ad altri organismi: è importante, innanzitutto, da un lato evitare di limitare il diritto soggettivo alla salute e quello all'educazione del bambino e, dall’altro, sgravare gli stessi dirigenti, già oberati da molti adempimenti, da dirette responsabilità penali. E’ grave che, per l’assenza di modalità chiare ed univoche a cui attenersi - e a fronte di iniziative nel merito molto diversificate tra Regioni ed Uffici scolastici regionali - nella gestione di casi singoli o di gruppi di bambini non in regola si stiano generando situazioni di criticità che creano incertezza, difformità di comportamenti e disagio diffuso.
Si chiede, pertanto, alle SS.LL di chiarire con urgenza, attraverso appositi dispositivi, i seguenti aspetti:
è sufficiente da parte del dirigente scolastico trasmettere all’Asl l’elenco nominativo dei non adempienti?
è obbligatorio da parte del dirigente scolastico emettere il provvedimento motivato di cui all’art. 3 comm. 3 D.L.
73/2017 convertito con Legge 119/2017? Se obbligatorio, come rendere attuativo il provvedimento stesso?
come deve procedere il dirigente scolastico qualora il genitore accompagnasse a scuola il bambino, nonostante il dispone? deve avvalersi delle forze dell’ordine per vietare l’accesso ai servizi educativi della scuola dell’infanzia e/o allontanare il minore e colui che esercita la responsabilità genitoriale o rivolgersi ai responsabili delle Asl locali?
Occorre tener conto, inoltre, che in molti casi si tratta di bambini che negli scorsi anni già frequentavano lo stesso nido o scuola d’infanzia.
La norma sulle vaccinazioni è chiara nei suoi intenti e finalità e per questo ci interessa che siano identificate correttamente le responsabilità dei dirigenti scolastici a fronte della delicatezza di situazioni che stanno verificandosi in questi giorni. Lo spirito della legge è quello di “assicurare la tutela della salute pubblica e il mantenimento di adeguate condizioni di sicurezza epidemiologica in termini di profilassi e di copertura vaccinale,….” e il contesto scolastico è “caratterizzato da un approccio pedagogico e antropologico”, chiamato ad accogliere i bambini, i loro bisogni educativi e formativi, in “una relazione educativa” (Indicazioni nazionali 2012) caratterizzata da dialogo costruttivo con famiglie e territorio.
Spiacerebbe che proprio i responsabili di scuola, chiamati per dovere professionale oltre che per passione educativa a promuovere la scuola dell’inclusione, si trovassero ad dover gestire modalità che li rendessero protagonisti di un’immagine di scuola che esclude e contrappone.
Si auspica che le SS.LL e gli Uffici preposti intervengano per dettagliare meglio nel merito le regole da seguire nei confronti delle famiglie, in una prospettiva costruttiva e dialogante.
In attesa di sollecito riscontro, si porgono distinti ossequi.
Presidente nazionale DiSAL
Ezio Delfino