Ritorna ancora
impellente e attuale il monito di Aldo Moro pronunziato alla Camera
l'11 dicembre del 1947, accompagnato da numerosi applausi di
approvazione: "La Carta costituzionale trovi senza indugio adeguato
posto nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado al fine
di rendere consapevole la giovane generazione delle conquiste morali e
sociali che costituiscono ormai sacro retaggio del popolo italiano"
Queste parole motivano ancora di più l'impegno a dare concretezza e
regolare ordinamento ad una disciplina scolastica che si dice
"trasversale", ma che, in effetti, non viene insegnata in maniera
sistematica e struttura con regolare valutazione e non solo mediante
generici accertamenti di "competenze di cittadinanza" come avverrà nel
corso dei prossimi esami di Stato a conclusione del ciclo scolastico.
L'ANCI - Associazione Nazionale Comuni d'Italia - con decisione
unanime, ha promosso, una raccolta di firme a sostegno di una legge di
iniziativa popolare finalizzata a far introdurre l'educazione alla
cittadinanza come disciplina autonoma nelle scuole di ogni ordine e
grado. L'informazione è passata tramite i giornali, ma sono ancora
pochi i Sindaci e gli Assessore che si stanno attivando in tal
senso. Non si tratta di un referendum pro o contro, ma è un
libero atto sovrano che impegna lo Stato a garantire ai ragazzi un
nutrimento sano, scrive Luciano Corradini, già Sottosegretario
all'Istruzione, un insegnamento sistematico e ordinario della
Costituzione, dell'organizzazione dello Stato, dei diritti e doveri di
cui ogni cittadino è portatore. In occasione del 70° anniversario della
Carta Costituzionale sono state distribuite alle scuole delle copie
della Costituzione per gli studenti e nella XVIII norma transitoria si
legge che "Il testo della Costituzione è depositato nella sala comunale
di ciascun Comune della Repubblica, per rimanervi esposto durante tutto
l'anno 1948, affinché ogni cittadino possa prenderne cognizione".
E' auspicabile che tale norma sia adottata in quest'anniversario e per
iniziativa del Coordinamento provinciale dei Consigli Comunali dei
Ragazzi e dell'ANCRI - Associazione degli Insigniti dell'Ordine al
Merito della Repubblica Italiana - si propone che tale gesto simbolico
di presenza del testo della Costituzione nel Palazzo di Città sia un
segno visibile e costituisca un monito al rispetto dei valori in essa
proclamati, per essere "fedelmente
osservata come Legge fondamentale della Repubblica da tutti i cittadini".
Si constata, purtroppo, che tanti principi della Costituzione non sono
stati rispettati e molti di essi non sono neanche conosciuti, non
essendo oggetto di studio e di efficace apprendimento L'educazione
Civica, come disciplina scolastica, è nata a Catania nello splendido
maniero del Castello Ursino nel febbraio del 1957 in occasione del 36°
convegno dell'UCIIM sul tema: "Educare i giovani alle virtù civiche"
Gli atti del convegno e le documentazioni didattiche elaborate sono
stati elementi funzionali per consentire l'anno successivo e
precisamente il 13 giugno 1958 al Ministro dell'Istruzione, on. Aldo
Moro, di firmare il DPR 585 con il quale si stabilisce che : "I
programmi d'insegnamento di storia fossero integrati con quelli
dell'Educazione civica", parte integrante del curriculum formativo e
disciplina del sistema scolastico italiano.
L'Educazione Civica, cenerentola della scuola italiana per tutte le
vicende di organico e di riduzione di ore e di cattedre è rimasta alla
discrezionalità facoltativa di pochi docenti sensibili o collegata con
alcuni eventi di "educazione alla legalità"
Le indagini statistiche hanno accertato che il 68% degli studenti non
conosce la distinzione di compiti e ruoli tra il Presidente della
Repubblica e il Presidente del Consiglio, e tale non conoscenza è
dovuta anche al fatto che non hanno letto e studiato la Costituzione
italiana, perché nessuno gliel'ha insegnato.
Ora si registra che sono stati immessi nei ruoli dei docenti 18.000
laureati in discipline giuridiche ed economiche, ma di questi più di
6000 non sono utilizzati in attività d'insegnamento specifico, bensì
come organico di potenziamento (per supplenze o per il sostegno, anche
senza titolo specifico), Ci s'interroga: Perché viene sprecata una così ricca
risorsa professionale? Perché non ritorna ad essere disciplina
obbligatoria l'Educazione Civica e lo studio della Costituzione che
accompagna e completa la formazione del cittadino attivo e responsabile
nella consapevolezza dei propri diritti e dei doveri in nome del bene
comune?
L'emergenza educativa e i frequenti episodi d'inciviltà, di violenza,
di bullismo, di danni arrecati al patrimonio artistico, sollecitano che
tale provvedimento venga deliberato con sollecitudine dal Parlamento e
adottato con urgenza dal Ministero dell'Istruzione.
Giuseppe Adernò