
La Costituzione ricorda che l'educazione dei figli è dovere primario dei genitori. Papa Francesco ha di recente ricordato la grave urgenza di ricostruire l'alleanza educativa tra scuola e famiglia in questo compito.
La proposta di legge rischia di compromettere tutto questo decisivo rapporto fiduciario, già di per sé in grave crisi e del quale ogni comunità scolastica ha essenziale necessità nel cammino formativo.
Ancora una volta politica e media si illudono di trovare in mezzi tecnici la soluzione a problemi culturali e morali.
Chi si rende responsabile di comportamenti incompatibili col profilo di educatore va certamente allontanato dalla scuola, ma è grave illusione oltre che danno introdurre nelle scuole un "grande fratello" facendo di insegnanti e alunni una comunità di sorvegliati speciali.
"Ricostruire una seria e professionale formazione dei docenti - ricorda il presidente di DiSAL Ezio Delfino -, dare autentica autonomia di governo istituzioni scolastiche, costituire un serio sistema di valutazione del personale della scuola, operare cioè con la dovuta prevenzione educativa, sono le azioni necessarie ed improrogabili per garantire presenze di buoni educatori a scuola".
Introdurre la video sorveglianza a scuola è abdicare a questa responsabilità educativa della comunità scolastica.
Ufficio stampa DiSAL