Ebbene anche in questo caso la Corte D'Appello di Bologna, il giorno 18/09/2018 ha dato ragione alla nostra assistita, tra l'altro difesa dall'Avv. Cesarano Antonio, Avvocato della nostra associazione Sindacale "Politeia Scuola", respingendo definitivamente l'appello principale proposto dal Miur, compensando fra le parti le spese del presente grado del giudizio con la seguente sentenza:
".........il D.S. è competente all'irrogazione diretta soltanto delle sanzioni disciplinari adella censura e dell'avvertimento scritto; per le infrazioni punibili con sanzione più grave, tra cui quella della sospensione con un massimo edittale "fino a un mese", il dirigente deve trasmettere la notizia del fatto all'ufficio istituito presso l'ufficio scolastico regionale. La condivisione da parte di questa Corte dell'ermeneutica esaustivamente espressa dal primo Giudice (v. Cass. S.U. sent.n. 642/2015), ...comporta il rigetto dell'appello proposto dal Miur."
Però quello che ancor di più colpisce l'utente contribuente è che l'av- vocatura dello stato (l'ente che, per legge, difende prevalentemente lo Stato e le sue varie articolazioni), comunque vadano, nel complesso le controversie che gestisce, non corre nessun rischio "di impresa", poiché saremo sempre noi contribuenti a pagarla, anche quando lavora contro di noi.?
Stessa cosa vale anche per le varie articolazioni dello stato che possono punire o sanzionare impunemente, tanto saranno sempre difesi senza oneri aggiuntivi dall'avvocatura dello stato, pagata con i nostri soldi. Evidentemente con questa causa promossa alla Corte D'Appello, il Miur voleva:
sancire il diritto alla libertà di scelta dei Dirigenti Scolastici di poter sanzionare (soprattutto i contrastivi) con la sospensione dal servizio fino a 10 giorni.
Invece ha sancito l'esatto contrario.?
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Per la Politeiaprof. Lioumis Ioannis