17 novembre
2020
L'assessorato
regionale dei Beni culturali e dell'identità siciliana destina cinque
milioni
di euro alla riqualificazione delle sale cinematografiche dell'Isola
per
l'ammodernamento delle strutture, l'adeguamento degli impianti e la
nuova
realizzazione. Gli interventi sono inseriti nell'Avviso pubblico per il
finanziamento di azioni nel settore delle sale cinematografiche
destinato alle
Pmi e alle associazioni no-profit che avranno 90 giorni di tempo per
presentare
le istanze per progetti di riqualificazione delle sale che si trovano
nel
territorio regionale. Destinatari oltre ai cinema mono e multisala sono
anche i
cineforum, i cinema d'essai, le cineteche.
«I cinema - sottolinea
l'assessore Alberto Samonà - sono i luoghi della cultura e del sogno
per
antonomasia. Sono spazi di condivisione e di crescita culturale, che
diventano
essenziali punti di riferimento per le comunità. I canali televisivi a
pagamento e la rete internet hanno ridotto il potenziale attrattivo dei
cinema,
che spesso hanno dovuto chiudere e che nella migliore delle ipotesi,
sono
obsoleti rispetto agli standard richiesti. Per non parlare della crisi
nera in
cui è piombato, quest'anno, l'intero settore cinematografico a causa
dell'emergenza Covid. Attraverso questo bando abbiamo voluto dare un
segnale
tangibile di attenzione a questo fondamentale segmento culturale, per
promuovere un miglioramento complessivo delle sale cinematografiche
siciliane.
L'investimento vuole incidere sul recupero strutturale delle sale,
alcune delle
quali hanno valore storico, ma anche e soprattutto sul potenziamento
dell'offerta culturale complessiva, per la quale la rivitalizzazione
dei
cinema, quali punti di aggregazione, è molto importante per rendere più
attrattivi i territori. Con questo bando, che giunge a pochi mesi di
distanza
da quello che ha finanziato 104 teatri comunali, si integra e completa
un progetto
di recupero complessivo delle strutture cine-teatrali della Sicilia, su
cui il
governo Musumeci aveva assunto il proprio impegno».
«Il bando - dichiara il
dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, Sergio
Alessandro - è
destinato a migliorare la complessiva offerta delle sale
cinematografiche della
Sicilia e per questo prevede interventi diversi: dalla riattivazione
delle sale
cinematografiche chiuse o dismesse, alla realizzazione di nuove sale
per
l'esercizio cinematografico, alla trasformazione delle sale o multisala
esistenti in ambito cittadino con aumento del numero di schermi. Le
risorse
disponibili, infatti, potranno essere utilizzate sia per opere di tipo
edilizio
che per interventi di ammodernamento e adeguamento tecnologico. Una
particolare
attenzione si è voluta rivolgere all'abbattimento delle barriere
architettoniche e agli interventi che facilitano la fruizione in sala
da parte
delle persone diversamente abili, ivi inclusa la dotazione per la
fruizione di
audioguide e sottotitoli».
Il finanziamento, che è a fondo perduto, prevede la possibilità di
realizzare
un'ampia gamma di opere. Tra le spese finanziabili rientrano, infatti,
oltre a
quelle di tipo edilizio, anche quelle relative all'impiantistica:
proiezione
digitale e audio, climatizzazione, sistemi di sbigliettamento
automatico,
arredi e poltrone, interventi per l'ottimizzazione del consumo
energetico e
quelli di produzione di energia elettrica necessari al funzionamento.
Possono partecipare al
bando esclusivamente le imprese di esercizio cinematografico e i
soggetti no
profit con sede legale in Sicilia.
La dotazione complessiva
sarà destinata per l'80 per cento (quattro milioni di euro) alle
imprese di
esercizio cinematografico per sale gestite dalle stesse. Il rimanente
20 per
cento sarà destinato ai soggetti no profit le cui sale cinematografiche
potranno trovarsi su beni di loro proprietà, di proprietà pubblica
ovvero di
proprietà di terzi dei quali abbiano un valido titolo di disponibilità.
Ogni
impresa può presentare un solo progetto riferito all'intera struttura
cinematografica, sia essa mono o multisala.
Le imprese a gestione
diretta potranno ottenere un contributo sino al 70 per cento delle
spese
ritenute ammissibili con un tetto massimo di 100 mila euro. I soggetti
no-profit,
invece, potranno ottenere fino al totale del rimborso delle spese con
un
investimento massimo di 50 mila euro.