Dopo
la sbornia estiva che ci ha visti impegnati nel
dibattito “vaccino si/vaccino no”, “green pass si/green pass no”,
iniziamo a
parlare della scuola vera che si dovrà far carico di sostenere le sfide
che ci
attenderanno in questo e nei prossimi anni scolastici.
Ancodis è consapevole dei tanti nodi che arriveranno al pettine a partire dal tema del rinnovo contrattuale che determinerà le condizioni di lavoro di decine di migliaia di donne e uomini impegnate nella tutela del diritto allo studio e nel garantire con efficienza i servizi scolastici in favore di alunni, famigli e personale.
I Collaboratori dei Dirigenti scolastici e le figure di sistema di Ancodis – conoscendo i punti di forza e trovandosi a vivere le strutturali o emergenti criticità presenti nelle loro scuole - auspicano che finalmente si incominci a porre l’attenzione alla SCUOLA reale che li ha sempre visti e li vede impegnati con professionalità e competenza nel funzionamento organizzativo e didattico.
Nella scuola dell’autonomia – è indiscutibile! – esistono docenti contrattualmente oscurati, della cui quotidiana azione e professionalità l’organizzazione ed il funzionamento didattico hanno assoluto bisogno se si considera la molteplicità e la complessità degli impegni connessi all’esercizio delle funzioni istituzionali alle quali la scuola è chiamata.
E il tema del rinnovo contrattuale ci interessa perché abbiamo la pretesa di chiedere il formale diritto di esistenza oggi sempre negata da quanti siederanno nel tavolo del confronto.
Per l’importante e fondamentale lavoro che svolgono in favore delle loro comunità scolastiche, i docenti Collaboratori dei DS e le figure di sistema meritano un inquadramento professionale che completa, qualifica ed integra quello del docente curriculare.
E’ il tempo dunque dell’istituzione giuridicamente stabile e contrattualmente definita di un livello intermedio, con funzioni gerarchicamente individuate, formalmente strutturato in procedure di reclutamento interconnesso a percorsi di formazione, che rappresenta una di quelle azioni di ammodernamento del sistema scolastico italiano.
Autonomia, offerta formativa e governance scolastica devono integrarsi in una visione unitaria nella quale tra il dirigente scolastico ed il corpo docente si innesti la presenza di un terzo anello che deve finalmente godere di una identità propria incardinata in una vera carriera professionale.
Occorre fare un patto etico e sociale tra tutte le componenti impegnate alla costruzione del nuovo CCNL, aperto a quelle innovazioni culturali, giuridiche e contrattuali, nel quale integrare le moderne azioni organizzative alle azioni didattiche, che vada oltre l’arcaico e vigente schema contrattuale.
Ancodis
propone – a partire dalla dimenticata previsione del comma
16 art. 21 della Legge 59/1997 - di ridefinire il modello di governance
scolastica, per riconoscere la moderna e complessa comunità
professionale,
nella quale merito e carriera non siano più anacronistici e temuti tabù.
Investire in risorse umane e materiali non è più sufficiente se poi si lascia invariato il modello contrattuale.
A partire dal rinnovato riconoscimento della professione docente, non si può più negare la necessità del riconoscimento professionale di chi – oltre l’attività di docenza - svolge quella di collaborazione al Dirigente Scolastico nell’ambito gestionale, organizzativo, del coordinamento e della progettazione didattica.
E questa sarà la prossima VERA sfida per la scuola italiana.
Per Ancodis
Rosolino Cicero
Ancodis è consapevole dei tanti nodi che arriveranno al pettine a partire dal tema del rinnovo contrattuale che determinerà le condizioni di lavoro di decine di migliaia di donne e uomini impegnate nella tutela del diritto allo studio e nel garantire con efficienza i servizi scolastici in favore di alunni, famigli e personale.
I Collaboratori dei Dirigenti scolastici e le figure di sistema di Ancodis – conoscendo i punti di forza e trovandosi a vivere le strutturali o emergenti criticità presenti nelle loro scuole - auspicano che finalmente si incominci a porre l’attenzione alla SCUOLA reale che li ha sempre visti e li vede impegnati con professionalità e competenza nel funzionamento organizzativo e didattico.
Nella scuola dell’autonomia – è indiscutibile! – esistono docenti contrattualmente oscurati, della cui quotidiana azione e professionalità l’organizzazione ed il funzionamento didattico hanno assoluto bisogno se si considera la molteplicità e la complessità degli impegni connessi all’esercizio delle funzioni istituzionali alle quali la scuola è chiamata.
E il tema del rinnovo contrattuale ci interessa perché abbiamo la pretesa di chiedere il formale diritto di esistenza oggi sempre negata da quanti siederanno nel tavolo del confronto.
Per l’importante e fondamentale lavoro che svolgono in favore delle loro comunità scolastiche, i docenti Collaboratori dei DS e le figure di sistema meritano un inquadramento professionale che completa, qualifica ed integra quello del docente curriculare.
E’ il tempo dunque dell’istituzione giuridicamente stabile e contrattualmente definita di un livello intermedio, con funzioni gerarchicamente individuate, formalmente strutturato in procedure di reclutamento interconnesso a percorsi di formazione, che rappresenta una di quelle azioni di ammodernamento del sistema scolastico italiano.
Autonomia, offerta formativa e governance scolastica devono integrarsi in una visione unitaria nella quale tra il dirigente scolastico ed il corpo docente si innesti la presenza di un terzo anello che deve finalmente godere di una identità propria incardinata in una vera carriera professionale.
Occorre fare un patto etico e sociale tra tutte le componenti impegnate alla costruzione del nuovo CCNL, aperto a quelle innovazioni culturali, giuridiche e contrattuali, nel quale integrare le moderne azioni organizzative alle azioni didattiche, che vada oltre l’arcaico e vigente schema contrattuale.
Investire in risorse umane e materiali non è più sufficiente se poi si lascia invariato il modello contrattuale.
A partire dal rinnovato riconoscimento della professione docente, non si può più negare la necessità del riconoscimento professionale di chi – oltre l’attività di docenza - svolge quella di collaborazione al Dirigente Scolastico nell’ambito gestionale, organizzativo, del coordinamento e della progettazione didattica.
E questa sarà la prossima VERA sfida per la scuola italiana.
Per Ancodis
Rosolino Cicero