Tutte le storie hanno
sempre un’origine, così come nell’Antigone
di Sofocle, ove la mancata sepoltura di Polinice è il punto di partenza
per il
declinare struggente degli eventi oggetto dell’azione scenica. La
scelta di
rappresentarli nella meravigliosa corte Vaccarini del Convitto Cutelli
prende
spunto dalla chiacchierata tra 20 alunni volenterosi e il loro prof. di
discipline classiche, entusiasta nel descriverne i fatti, dal prologo
all’inevitabile epilogo della tragedia in questione.
Un esplosivo brainstorming per la scenografia, ripensando ai modernismi delle rappresentazioni siracusane di Livermore o Carsen, una classe armoniosa come la IVD Liceo Classico Europeo, un bravo regista, sotto le mentite spoglie del prof. Francesco Montalto, la volitiva creatività dell’appena promossa aiuto regista Alice Fabiano, ed ecco subito pronta, in un battito di ciglia, l’Antigone di Sofocle al Convitto Cutelli... tutti invitati per sabato sera 18 giugno 2022!
Anche la scelta dei ruoli, chi rappresenterà chi, non avviene a caso, ognuno di loro ha studiato il personaggio, ne ha interiorizzato la storia, i sentimenti, le passioni, prima di interpretarne la loro essenza, perché nel teatro, si sa, gli attori vivono la vita reale dei loro personaggi, solo così è possibile trasmettere al pubblico le vere emozioni della storia.
Con mesi e mesi di preparazione, gli alunni della classe 4D, imperturbabili, hanno dato vita ad una splendida serata, nella cornice della corte Vaccarini, ai piedi dello scalone monumentale, sotto gli sguardi ammirati dei presenti: in primis i loro genitori, orgogliosi, ma anche un po’ meravigliati di vederli in un ruolo nuovo ai loro occhi; ancora i loro prof. che per tutto l’anno scolastico ne hanno sentito parlare e non vedevano l’ora di essere lì ad ammirarli; ombre, luci e suoni hanno poi inondato lo scenario naturale della corte ricreando le suggestioni tipiche della tragedia, in un mix di pathos, stupore, emozioni e passione.
Ma cosa resterà dell’Antigone per i nostri alunni, oltre alla felicità di esser stati protagonisti per una sera, al puro divertimento, mettersi alla prova, godere degli applausi?
L’opera è densa di riferimenti civici e spunti per una sana riflessione sui concetti di democrazia e di autorità, mettendo in risalto la difficoltà di interpretare e mettere in atto la legge, attraverso l’esempio paradigmatico di due diverse formae mentis, da un lato un’Antigone che rivendica una legge di matrice divina fondata sulla famiglia e sulla tradizione, dall’altro Creonte, che nel rappresentare una visione arcaica e dispotica del potere, promulga le sue leggi seppur in contrasto col rispetto dell’ordine naturale, ritenendo che solo ubbidendo alle leggi dello Stato, giuste o ingiuste che siano, si potrà mantenere l’ordine, in un manicheismo sfrenato e contraddittorio.
Ma la novità assoluta dell’Antigone è data dalla scelta narrativa coraggiosa fatta da Sofocle, la protagonista del dramma è una donna, una donna che si ribella, che non si sottomette né alle leggi della sua città, né all’autorità patriarcale, una donna che si comporta da uomo libero e non da donna di una società arcaica, che, nonostante ciò, viene ammirata e caldeggiata; una donna che nella scena trova valorizzazione anche grazie al meraviglioso coro per l’occasione tutto la femminile, e alla scelta interpretativa di una donna nel ruolo dell’indovino Tiresia.
Insomma, avranno avuto molto da imparare i nostri alunni attori durante la preparazione, e anche noi, che abbiamo potuto ammirarne lo splendido risultato finale.
Grazie ragazzi, obiettivo raggiunto!
Cinzia Nigro
Prof. Francesco Montalto
Un esplosivo brainstorming per la scenografia, ripensando ai modernismi delle rappresentazioni siracusane di Livermore o Carsen, una classe armoniosa come la IVD Liceo Classico Europeo, un bravo regista, sotto le mentite spoglie del prof. Francesco Montalto, la volitiva creatività dell’appena promossa aiuto regista Alice Fabiano, ed ecco subito pronta, in un battito di ciglia, l’Antigone di Sofocle al Convitto Cutelli... tutti invitati per sabato sera 18 giugno 2022!
Anche la scelta dei ruoli, chi rappresenterà chi, non avviene a caso, ognuno di loro ha studiato il personaggio, ne ha interiorizzato la storia, i sentimenti, le passioni, prima di interpretarne la loro essenza, perché nel teatro, si sa, gli attori vivono la vita reale dei loro personaggi, solo così è possibile trasmettere al pubblico le vere emozioni della storia.
Con mesi e mesi di preparazione, gli alunni della classe 4D, imperturbabili, hanno dato vita ad una splendida serata, nella cornice della corte Vaccarini, ai piedi dello scalone monumentale, sotto gli sguardi ammirati dei presenti: in primis i loro genitori, orgogliosi, ma anche un po’ meravigliati di vederli in un ruolo nuovo ai loro occhi; ancora i loro prof. che per tutto l’anno scolastico ne hanno sentito parlare e non vedevano l’ora di essere lì ad ammirarli; ombre, luci e suoni hanno poi inondato lo scenario naturale della corte ricreando le suggestioni tipiche della tragedia, in un mix di pathos, stupore, emozioni e passione.
Ma cosa resterà dell’Antigone per i nostri alunni, oltre alla felicità di esser stati protagonisti per una sera, al puro divertimento, mettersi alla prova, godere degli applausi?
L’opera è densa di riferimenti civici e spunti per una sana riflessione sui concetti di democrazia e di autorità, mettendo in risalto la difficoltà di interpretare e mettere in atto la legge, attraverso l’esempio paradigmatico di due diverse formae mentis, da un lato un’Antigone che rivendica una legge di matrice divina fondata sulla famiglia e sulla tradizione, dall’altro Creonte, che nel rappresentare una visione arcaica e dispotica del potere, promulga le sue leggi seppur in contrasto col rispetto dell’ordine naturale, ritenendo che solo ubbidendo alle leggi dello Stato, giuste o ingiuste che siano, si potrà mantenere l’ordine, in un manicheismo sfrenato e contraddittorio.
Ma la novità assoluta dell’Antigone è data dalla scelta narrativa coraggiosa fatta da Sofocle, la protagonista del dramma è una donna, una donna che si ribella, che non si sottomette né alle leggi della sua città, né all’autorità patriarcale, una donna che si comporta da uomo libero e non da donna di una società arcaica, che, nonostante ciò, viene ammirata e caldeggiata; una donna che nella scena trova valorizzazione anche grazie al meraviglioso coro per l’occasione tutto la femminile, e alla scelta interpretativa di una donna nel ruolo dell’indovino Tiresia.
Insomma, avranno avuto molto da imparare i nostri alunni attori durante la preparazione, e anche noi, che abbiamo potuto ammirarne lo splendido risultato finale.
Grazie ragazzi, obiettivo raggiunto!
Cinzia Nigro
Prof. Francesco Montalto