Il Presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella ha insignito del titolo di “Cavaliere della
Repubblica” Suor Anna Monia
Alfieri “, pugliese
di nascita, milanese di adozione, legale
rappresentante delle scuole Marcelline in Italia e
membro della Consulta di Pastorale scolastica e del Consiglio Nazionale
Scuola
della CEI, ha condotto una decennale battaglia in favore delle
scuole paritarie,
zelante sostenitrice di “Autonomia, Parità scolastica e Libertà di scelta
educativa“.
La Suora che da tani anni difende la libertà delle scelte educative e i valori della libertà di educazione, nel 2020 ha ricevuto a Milano la medaglia e il diplomai: ‘Ambrogino d’oro” prestigiosa benemerenza civica conferita a cittadini che sono distinti per particolari meriti .
Commossa e grata per il titolo di Cavaliere della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio del Ministri, Suor Anna Monia ha ringraziato il Presidente Mattarella per l'alta onorificenza ricevuta ed ha condiviso tale soddisfazione con i familiari, le consorelle e i tanti amici compagni di strada, nel cammino verso quell’ ideale di civiltà, la libertà di scelta educativa, per il bene dei giovani, per il bene di tutti.
Il sogno una scuola “ascensore sociale” capace di “dare ai ragazzi il coraggio della conoscenza”, “una scuola libera, autonoma, di qualità per tutti” ha sempre accompagnato l’esperienza professionale di Suor Anna Monia, nonostante le molteplici difficoltà lungo il percorso.
Constatare come ogni anno tante scuole cattoliche sono costrette a chiudere per i mancati finanziamenti è un grande dolore e tanti fari di educazione nel territorio si spengono, lasciando un triste buio e le conseguenze si registrano negli anni successivi, quando interi quartieri restano privi di un centro educativo aperto e disponibile, attento ai bisogni dei giovani. Purtroppo, quelle che chiudono sono le scuole paritarie delle periferie e del Sud Italia, quelle dalle rette che non superano i 4000 euro annui. Quelle che permettono anche alle famiglie modeste una libera scelta educativa per i propri figli.
“Per rendere effettiva la parità scolastica, è necessario aumentare sensibilmente i contributi per le famiglie che iscrivono i figli alle scuole paritarie, e tutto ciò permetterà allo Stato italiano un enorme risparmio, visto che esse riescono a garantire un insegnamento di qualità con un costo standard di 4.500 euro per studente!”
Questa battaglia che Suor Anna Monia Alfieri conduce da anni è supportata da ricerche e studi universitari dei quali il Ministero dovrebbe tener conto agevolando le famiglie costrette a pagare due volte il diritto del servizio scolastico, allo Stato con le tasse e alla scola paritaria per l sussistenza.
Inserita nel Sistema Nazionale dell’Istruzione, espressione del pluralismo educativo, la scuola paritaria offre un “servizio pubblico” e dovrebbe avere i medesimi benefici e concreti segni di “parità”, purtroppo finora soltanto richiesti e non ancora ottenuti, superando i pregiudizi delle ideologie partitiche che considerano le paritarie “private” e scuole dei ricchi, Forse non tutti ricordano che le scuole cattoliche sono sorte nel Sud Italia per salvare i ragazzi dalla dispersione scolastica e, più avanti, per sottrarre i picciotti alla mafia, che potrà essere vinta solo da “bravi maestri”.
Giuseppe Adernò
La Suora che da tani anni difende la libertà delle scelte educative e i valori della libertà di educazione, nel 2020 ha ricevuto a Milano la medaglia e il diplomai: ‘Ambrogino d’oro” prestigiosa benemerenza civica conferita a cittadini che sono distinti per particolari meriti .
Commossa e grata per il titolo di Cavaliere della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio del Ministri, Suor Anna Monia ha ringraziato il Presidente Mattarella per l'alta onorificenza ricevuta ed ha condiviso tale soddisfazione con i familiari, le consorelle e i tanti amici compagni di strada, nel cammino verso quell’ ideale di civiltà, la libertà di scelta educativa, per il bene dei giovani, per il bene di tutti.
Il sogno una scuola “ascensore sociale” capace di “dare ai ragazzi il coraggio della conoscenza”, “una scuola libera, autonoma, di qualità per tutti” ha sempre accompagnato l’esperienza professionale di Suor Anna Monia, nonostante le molteplici difficoltà lungo il percorso.
Constatare come ogni anno tante scuole cattoliche sono costrette a chiudere per i mancati finanziamenti è un grande dolore e tanti fari di educazione nel territorio si spengono, lasciando un triste buio e le conseguenze si registrano negli anni successivi, quando interi quartieri restano privi di un centro educativo aperto e disponibile, attento ai bisogni dei giovani. Purtroppo, quelle che chiudono sono le scuole paritarie delle periferie e del Sud Italia, quelle dalle rette che non superano i 4000 euro annui. Quelle che permettono anche alle famiglie modeste una libera scelta educativa per i propri figli.
“Per rendere effettiva la parità scolastica, è necessario aumentare sensibilmente i contributi per le famiglie che iscrivono i figli alle scuole paritarie, e tutto ciò permetterà allo Stato italiano un enorme risparmio, visto che esse riescono a garantire un insegnamento di qualità con un costo standard di 4.500 euro per studente!”
Questa battaglia che Suor Anna Monia Alfieri conduce da anni è supportata da ricerche e studi universitari dei quali il Ministero dovrebbe tener conto agevolando le famiglie costrette a pagare due volte il diritto del servizio scolastico, allo Stato con le tasse e alla scola paritaria per l sussistenza.
Inserita nel Sistema Nazionale dell’Istruzione, espressione del pluralismo educativo, la scuola paritaria offre un “servizio pubblico” e dovrebbe avere i medesimi benefici e concreti segni di “parità”, purtroppo finora soltanto richiesti e non ancora ottenuti, superando i pregiudizi delle ideologie partitiche che considerano le paritarie “private” e scuole dei ricchi, Forse non tutti ricordano che le scuole cattoliche sono sorte nel Sud Italia per salvare i ragazzi dalla dispersione scolastica e, più avanti, per sottrarre i picciotti alla mafia, che potrà essere vinta solo da “bravi maestri”.
Giuseppe Adernò