Infatti, durante i festeggiamenti per lo sbarco dei Mille, organizzati dal grande intellettuale Philippe Daverio, le comparse borboniche, importate dalla Lombardia, hanno scoperto un bauletto, sepolto proprio sotto Ponte dell’Ammiraglio, teatro della celebre battaglia tra Garibaldi e i Borbonici avvenuta il 27 maggio del 1860.
Il bauletto conteneva gli incartamenti di un procedimento amministrativo attivato dal Regio Giudice Orazio Marziale che, amante della suocera acquisita di una ricorrente, aveva tentato di annullare il concorso.
Si è scoperto adesso che i garibaldini, su ordine di Camillo Benso, Conte di Cavour, avevano sottratto la sentenza ed erano venuti in Sicilia a nascondere gli incartamenti.
Si sa come finì: il Conte di Cavour, per aver convalidato il concorso, fu avvelenato da Napoleone III per mano di un pregiudicato amico di una ricorrente. Il garibaldino che seppellì la sentenza e che scoprì che un commissario ad acta abitava nello stesso condominio della ricorrente, fu premiato con un seggio al Consiglio di Stato.
Oggi la Corte dei Conti è impegnata a rintracciare gli eredi dei primi presidi dell’Unità d’Italia per farsi rimborsare gli stipendi indebitamente percepiti.
Il Ministro Calderoli ha presentato un disegno di legge per limitare la riscossione coatta ai soli eredi siciliani con capelli neri e occhi scuri (non sia mai, fossero discendenti dei garibaldini bergamaschi).
A sinistra il ministro Casati fotografato dal nostro direttore Pippo Luca il quale, però, (come si legge nel cap.V° pag. XXIII del tomo “Dominus Robertus dux, dixit et fecit”), essendo all’epoca “minorenne”, ha avuto l’autorizzazione da R.T. nella sua qualità di “senior” presidente dell’Ecclesia o assemblea degli eletti con potere deliberante.
dalla letterina ASASI - Rete delle scuole autonome della Sicilia
R. T.
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