ASASi: Presidente Mussolini, cosa pensa dell’attuale scuola italiana?
Mussolini: Francamente non sono il governante più indicato a esprimere giudizi. I disastri che ho provocato sono stati epocali: dalle guerre coloniali all’assassinio Matteotti, dalle leggi razziali alla seconda guerra mondiale. Devo però ammettere che ai miei tempi la scuola funzionava meglio, gli studenti erano educati e rispettosi e si assoggettavano a sacrifici immensi per studiare. L’impostazione gerarchica della struttura ministeriale aveva il vantaggio di responsabilizzare individualmente le persone. Inoltre la scuola era veramente l’occasione per migliorare le condizioni di vita dei giovani e la loro mobilità sociale.
ASASi: Duce, cosa pensa del sindaco di Adro che ha riempito la scuola elementare di 700 simboli della Lega Padana?
Mussolini: penso che sia un povero ignorante che non conosce il concetto di “Res Pubblica”. Io non ho mai soppresso il tricolore per sostituirlo col Fascio. Il mio amico Adolf lo fece con la croce uncinata, ma non ho mai condiviso questa scelta. Un sindaco è il sindaco di tutti i cittadini, non di quelli leghisti. Chi semina vento raccoglie tempesta ed io ne so qualcosa. Anche sull’uso dell’acronimo S.P.Q.R., credo che un ministro non possa dare esempio di volgarità ai giovani. Ho fatto fucilare delle persone per molto meno.
ASASi: cosa pensa della CGIL che ha indetto lo sciopero della “prima ora dell’8 ottobre”?
Mussolini: il mio modesto parere di parte è che la CGIL organizzi scioperi contro gli studenti, le famiglie e il diritto allo studio, invece che organizzare azioni di lotta contro il governo. Scioperare senza dare l’adesione preventiva significa solo lasciare gli studenti un’ora nella strada, facendo incavolare i genitori che poi si portano i figli nelle scuole private, dove non esiste il casino che c’è nella scuola pubblica. La strategia della CGIL, nella scuola come in fabbrica, è di rendere ingovernabile la struttura, senza capire che la conseguenza di quest’azione è il decadimento e la morte della stessa. Il Ministro Gelmini avrebbe potuto facilmente togliere l’esonero ai sindacalisti e rimandarli a lavorare, per fargli toccare con mano quanto sia difficile operare in un ambiente anarchico e comunardo. Se non l’ha fatto è perché è convinta che il sindacato stia distruggendo la scuola pubblica più velocemente di quanto possa farlo lei. Del resto io stesso sono il prodotto dell’anarchia generata dal “Biennio Rosso”. Un altro po’ d’anarchia e anche voi vi ritroverete con un nuovo Mussolini.
ASASi: Quindi lei pensa che il nostro Ministro non sia realmente impegnato a elevare i livelli di apprendimento nella scuola statale?
Mussolini: Io credo che attualmente stia valorizzando le scuole delle Orsoline, di Comunione e Liberazione, dell’Opus Dei al Nord e i diplomifici al Sud (ha appena assegnato 5 mln di euro alle scuole paritarie per ampliare l’offerta formativa). Ma forse, semplicemente, non conosce come funziona la scuola, si affida a docenti universitari poco competenti nello specifico, e i suoi interventi vanno in direzione contraria alle sue intenzioni.
ASASi: come vede il futuro della scuola italiana?
Mussolini: Spero che questo Governo non compia gli stessi errori del mio, rinunciando a una scuola laica e pluralista, ove tutte le idee possano confrontarsi nel reciproco rispetto. Ma non vedo luce in fondo al tunnel. Se era necessario tagliare 25.558 precari, non era però opportuno creare in aggiunta 40.000 soprannumerari di ruolo che pur sempre bisogna stipendiare, anche se sono stati mandati in giro dispersi tra le scuole di provincia. Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza sacrosanta, e ha un bel dire la Gelmini che non è successo niente. Vedo che anche quest’anno dalle risorse per l’offerta formativa (l.440) sono stati sottratti 11 milioni di euro, dal potenziamento per la lingua italiana e inglese sono stati tolti 7 milioni, dall’alternanza scuola - lavoro sono eliminati 6 milioni, per l’educazione ambientale e alla legalità si passerà da 15 a 7,4 milioni di euro. Le cifre dimostrano scarsa coerenza tra proclami e fatti.
ASASi: Dux, lei avrebbe proposto l’attuale decreto salva precari?
Mussolini: Sono Padani Questi Romani (la Gelmini è di Brescia ndr)! Ma che senso ha prima licenziare i precari e poi finanziare il decreto salva precari? Ma lo sapete che l’INPS paga l’80% dello stipendio ai precari che non lavorano e che il decreto salva precari è un totale fallimento? Lo sapete cha a Palermo prima hanno fatto lavorare i precari e ora li stanno obbligando alla formazione? Io diedi ordine al Prefetto Mori di torturare i mafiosi, ma mai mi sono sognato di ordinare la tortura dei precari con finti aggiornamenti e dosi massicce di slides!!!
R.T.
dalla letterina ASASI - Rete delle scuole autonome della Sicilia ( asasisicilia@alice.it )
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