Insegnare logora,
quindi usura il corpo ma soprattutto la psiche. È universalmente
riconosciuto che i docenti fanno parte delle cosiddette helping
profession. Migliaia di studi e pubblicazioni scientifiche sono lì a
dimostrarlo. Recenti studi italiani - di cui mi sono occupato
personalmente - hanno evidenziato la crescita delle diagnosi
psichiatriche dal 30 al 70% nel giro degli ultimi vent’anni. Come se
ciò non bastasse, anche le patologie neoplastiche sembrano prediligere
gli insegnanti, che ricordiamo essere all’82% donne. Dati confermati
sui teachers degli Usa, dove già nel 2002 era stata segnalata una più
alta incidenza di tumori al seno ed altre forme tumorali rispetto a
quella della popolazione
locale.
Questi dati sembrano non preoccupare il governo italiano
nonostante il legislatore nazionale abbia introdotto l’obbligo di
accertare, quantificare e contrastare con interventi di prevenzione lo
stress-lavoro-correlato (art. 28 D.Lgs. 81/08). Ma cerchiamo di essere
più chiari e sintetici analizzando l’incongruenza dell’azione di
governo rispetto alle indicazioni del legislatore nazionale nel nuovo
Testo Unico sulla tutela della salute dei lavoratori:
1. Non vengono raccolti dati su scala nazionale sulle patologie
diagnosticate agli insegnanti in sede di accertamento medico dalle
preposte Commissioni Mediche di Verifica. L’aumento di cui sopra (dal
30 al 70%) delle diagnosi psichiatriche si riferisce a Milano.
2. Non sono fornite alle scuole le risorse necessarie per attuare
prevenzione, formazione e riduzione del danno prodotto dallo
stress-lavoro-correlato.
3. Si procede ad allungare l’età pensionabile senza aver prima
accertato la reale situazione di salute del corpo docente che è all’82%
femminile e con un’età media superiore ai 50 anni. Al legislatore non è
infatti sfuggito (vedi art. 28 succitato) che l’azione di tutela della
salute dei lavoratori passa attraverso l’attenta osservazione delle due
variabili quali il sesso e l’età. In altre parole la donna insegnante,
oltre ad essere sottoposta all’usura psichica della helping profession,
vede accresciuto il rischio di una patologia depressiva a causa del
periodo perimenopausale che sta attraversando.
4. Il ministro non ha risposto a tutt’oggi a due interrogazioni
parlamentari sulla materia. La prima a firma dell’On. Sbrollini nel
2009, e quella più recente firmata dal senatore Valditara il 12 gennaio
2011.
5. La manovra finanziaria approvata dal Parlamento ha di nuovo preso di
mira i docenti inidonei all’insegnamento e utilizzati in altri compiti.
Si tratta per lo più di docenti con diagnosi psichiatriche o
neoplastiche che hanno onorato il servizio fino a rimetterci la salute.
A ciò si aggiunga che il Consiglio dei Ministri del 7 luglio 2011 ha
approvato un provvedimento che consente la risoluzione del rapporto di
lavoro per i dipendenti di cui è stata accertata l’inidoneità
psicofisica permanente e assoluta, senza specificare con quali garanzie
ciò avvenga. Davvero una bella ciliegina sulla torta.
Ho personalmente cercato di attivarmi per rappresentare questo serio
problema di salute dei docenti, ma non sono mai riuscito a farmi
ricevere dal ministro. Spero che qualcuno più fortunato di me ottenga
udienza. Ma in tutto ciò, dove sono finite le Parti Sociali? Il
silenzio è assordante.
(da http://www.ilsussidiario.net di Vittorio Lodolo D'Oria)
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