“E' mille volte che ve lo mando, ma quando è che ne parlate, cosa centra la costituzione con i numeri, sezione mozione, si capisce dove sono i più preparati o no? Ho capito che nel meridione c'e' un problema occupazionale, ma l'obiettività è nei numeri...si, si, chi sono cosa voglio?
l'ho mandato ad Almirante, a Nicara, possibile che parliate solo del comodo vostro? Fate cambiare la Costituzione, nella scuola personale delle regioni con deprivazione socio-economica.”
Dopo attenta riflessione, considerato l'italiano improbabile (ma penso che sia voluto da un veneto purosangue), cerco di capire il senso criptico dell'email e leggo gli allegati. Il primo allegato è una mozione del consigliere provinciale di Vicenza Sartore Bortolino dal titolo “Studenti universitari veneti discriminati da quelli italiani”. Il titolo lascia ben sperare. Una giornata di pioggia, il carnevale che normalmente mi deprime cerco di trovare spunti di sano umorismo e non resto deluso (p.s. allontanate i bambini non vorrei che acquisissero l'italo-veneto risciacquato nelle paludi nordiche invece che nell'Arno dantesco):
“...Considerato che il Veneto è "tradizionalmente" punto di arrivo di insegnanti da fuori regione, noi consideriamo questi numeri costantemente limitanti il Veneto, il suo territorio e soprattutto i suoi cittadini, deprivati nel numero di possibilità per accedere alla professione di insegnante.
Chiediamo a questo Consiglio e a questa Giunta di attivarsi a tutela del territorio e dei suoi cittadini, nonché di chiedere alle istituzioni competenti motivazione documentata di quanto avvenuto per le regioni Sicilia e Campania, ma non il Veneto "virtuoso, onesto, laborioso", sempre tra i primi ad essere chiamato nel dare, sempre tra gli ultimi nel ricevere.
Considerati i Piani di Studio dei vari Atenei ove è attivato il corso di laurea in Formazione Primaria poniamo all'attenzione del Consiglio Provinciale quanto segue.
Considerato il CFU, Credito Formativo Universitario, come concetto teorico e pratico per quantificare il lavoro di apprendimento svolto da ogni studente universitario e quantificato dalla legislazione nazionale in 25 ore di impegno personale svolto in varie modalità: lezioni teoriche, studio personale, laboratori, tirocini, stage o altro... Gli studenti di quelle Università sono più bravi dei nostri oppure si attivano modalità meritocratico-valutative differenti che alla prova dei fatti favoriscono gli studenti in quelle sedi e non nelle nostre(leggi Padova)? Considerate queste differenze, unitamente al numero ridotto di studenti a Padova, ci chiediamo con una certa preoccupazione perché le liste permanenti di insegnanti, a Vicenza e nel Veneto, siano continuamente consapevole punto di arrivo per chi si abilita in sedi distanti dal nostro territorio.
Considerano, questo Consiglio e questa Giunta, adeguato attivarsi perché chi studia a Padova non abbia la concorrenza sleale di chi consegue i titoli in sedi più facili? Si tratta, noi crediamo in massima parte, di residenti nella regione Veneto, molti nella nostra provincia di Vicenza e nostri elettori....”
Una domanda sorge spontanea: ma quali scuole ha frequentato il consigliere Sartore Bartolino? Quelle efficienti del nord-est padano o quelle dirupate del meridione lassista?
Ma cosa ha fatto di questa mozione l'efficiente provincia vicentina? Non ci crederete! Approvata a larga maggioranza: su 28 consiglieri presenti la mozione ha ottenuto 22 voti favorevoli, quattro contrari (fra cui un signor Leonardi di evidente progenie terrona) e due astenuti. Non mi capitava da tempo di dire … Catania ti amo!
Camillo Bella
camillo@camillobella.it