
Ieri e oggi
Quant’era umano e gentile e ricco di provata esperienza didattica, il mio vice-preside del secolo scorso!
Come sono diventati arcigni, segretamente avidi di potere e di pecunia, aridi culturalmente, arroganti e spocchiosi nei confronti dei loro colleghi, certi “vice” del sec. XXI!
O tempora o mores!
Di chi la colpa?
Sicuramente del sistema elettivo, voluto dalla riforma Berlinguer, che ha depauperato il Collegio docenti, togliendogli, tra le altre cose, anche la facoltà di scegliere” democraticamente” il suo vice. Ma le colpe sono anche di certi dirigenti un po’-diciamo –di scialba e discutibile personalità , cui, spesso, fa comodo affidare il ruolo di vice collaboratore, non a persona di accertata passione per la scuola, ma a tale che gli faccia da spalla, lo sollevi da certi doveri di ufficio e che sia, insomma ,un tuttofare; un alter ego (inconfessato e inconfessabile) di sua esclusiva fiducia, e a lui solo fedele, ecolaliamente, come l’orecchio di Dionisio; ma non certo leale con i docenti. Spesso trattasi di un vicepreside umanamente ed eticamente mellifluo, passivamente prono agli ordini ricevuti dal Capo, e tanto servile che, per ingraziarselo, è pronto a trasformarsi in suo zerbino e in cane da guardia ringhiante nei confronti dei suoi colleghi. Se vi capita di fare un’esperienza disumana di tal genere, cari insegnanti, reagite con forza a difesa del rispetto che si deve alla dignità della vostra persona e del vostro ruolo. Non dimenticate mai che voi siete, nel luogo dove lavorate con impegno e passione, primi inter pares! Di questa leale e civile vostra reazione si avvantaggerà, sicuramente, prima o poi, tutta la scuola!
Pro bono, malum! Buona fortuna.
Nuccio Palumbo