Abbozzo per un “Lamento di foglie”
Verdi venimmo all’aperto:
dentro, nel chiuso, fummo incolori.
Incolori , invisibili, inaudite,
del tutto imprevedibili.
Ora ecco il limite : il verde.
E mille limiti : la forma,
la misura, la leggerezza.
Ahi , vento, non muoverci!
Luce non colorirci:
il minimo fatto
ci fa ricordare l’immenso
miracolo di essere verdi.
Ma perché questo peso immenso,
questa differenza insopportabile
se fu così facile
non essere più nel nulla?
E basta che ci guardiamo
intorno perché si calmi
l’urlo. Turchino è il cielo,
candide le nuvole.
Ma poi, ripensando a noi ,
l’urlo ricomincia diverso:
è questo il nostro posto?
E’ qui che dobbiamo morire?
Abbiamo colmato un vuoto?
Perché ci accorgiamo di noi?
E perché siamo soli?
La campagna è un orrido deserto
soavemente illuminato,
un vento sospetto e impassibile
ci muove confidente.
dentro, nel chiuso, fummo incolori.
Incolori , invisibili, inaudite,
del tutto imprevedibili.
Ora ecco il limite : il verde.
E mille limiti : la forma,
la misura, la leggerezza.
Ahi , vento, non muoverci!
Luce non colorirci:
il minimo fatto
ci fa ricordare l’immenso
miracolo di essere verdi.
Ma perché questo peso immenso,
questa differenza insopportabile
se fu così facile
non essere più nel nulla?
E basta che ci guardiamo
intorno perché si calmi
l’urlo. Turchino è il cielo,
candide le nuvole.
Ma poi, ripensando a noi ,
l’urlo ricomincia diverso:
è questo il nostro posto?
E’ qui che dobbiamo morire?
Abbiamo colmato un vuoto?
Perché ci accorgiamo di noi?
E perché siamo soli?
La campagna è un orrido deserto
soavemente illuminato,
un vento sospetto e impassibile
ci muove confidente.
Ppp