In
questi giorni abbiamo letto diversi comunicati stampa inviati da Pietro Barbieri e Giovanni Pagano rispettivamente Presidente della F.I.S.H.
(Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della F.A.N.D. (Federazione tra le
Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) in risposta alle
proposte di revisione della spesa pubblica, enunciate da Carlo Cottarelli
Commissario Straordinario per la Spending Review,
sull’ipotesi di rivedere i criteri di assegnazione dell’indennità di
accompagnamento introducendo un limite reddituale e di inasprire ancora
di più la ormai celebre lotta ai falsi invalidi, questa ultima è
sostenuta anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi,
dal sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei Ministri Graziano
Del Rio e dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
Se veramente
riuscissero ad intercettare solo i falsi invalidi senza la persecuzione
di quelli veri, noi Diversamente Abili saremmo felici, ma purtroppo NON
E’ COSI’!!!
L’INPS negli ultimi anni ha visto accumularsi su di se immensi e
interrotti oneri che ne hanno modificato l’impatto con la massa degli
individui sofferenti: e non solo con l’assistito “paziente” per
antonomasia, di qualche male, bensì con l’intero set dei cittadini nei
più svariati loro momenti di socialità.
L’INPS in questi ultimi anni ha rappresentato il braccio armato dei
governi precedente e sembra che anche questo governo voglia usarla per
scardinare alle radici ogni residua forma di assistenza agli invalidi
partendo dal pretesto delle false invalidità artatamente commiste per
il pubblico ignaro.
Tale protervo trend ha notoriamente condotto alla riduzione dei
benefici economici non per i falsi invalidi, ma per coloro che vennero
riconosciuti tali dalle commissioni composte da medici ASL e medici
INPS, sempre operanti in stretta e totale conformità, ed in caso di
dissenso sottoposti al giudizio del Magistrato, il Peritus Peritorum le
cui decisioni vengono oggi rinnegate dall’Ente soccombente in giudizio
tramite 2 suoi propri
componenti che, in assenza di contradditorio, non in commissione, ma
nel numero sacro di 2 (due medici INPS s’intenda, senza la presenza del
medico di parte né del rappresentante ANMIC UIC o ENS etc.) annullano
la sentenza già passata in giudicato, non con la cagione di un
miglioramento, per lo più impensabile, ma riformando bensì audacemente
la logica stessa della sentenza, ovverossia i principi ai quali il
Giudice si è ispirato.
E questo, nel ledere i diritti dell’Utente e nell’ignorare la decisione
di un Tribunale, scaraventa in un baratro la Certezza del Diritto senza
di cui nessuna nazione civile può governarsi.
Tale inaccettabile prassi si ripete anche in caso di nuovo ricorso,
nuova sentenza, nuova riforma, sino all’infinito: ed essendo la vita
degl’invalidi, non meno di quella dei sani, “finita” ossia dotata di
principio e fine, tale tattica si ripropone sino alla morte del
richiedente (e avente già ottenuto) il beneficio. Tutto per colpa,
dicesi, dei falsi invalidi che invece non c’entrano un bel nulla: le
truffe sono state create al di fuori delle commissioni ASL e INPS, con
false documentazioni, contraffazioni e connivenze in gran parte
smascherate: ma con il loro pretesto si soffocano speranza di vita e di
giustizia per chi
soffra.
Il Presidente dell’A.N.I.D.A. Giuseppe
Sannino afferma:
"La situazione è molto critica! E’
necessario un atteggiamento della stampa e della comunicazione
radiotelevisiva di non strumentalizzazione, soprattutto ispirato alla
correttezza e completezza dell’informazione, di rispetto e di
comprensione. Nonché di par condicio con i veri disabili che stanno
subendo la persecuzione dell’INPS in nome alla lotta ai falsi invalidi."
Sannino ricorda che la strategia europea sulla disabilità 2010-2020
prevede che
"le persone con disabilità devono
poter beneficiare dei sistemi di protezione sociale, dei programmi per
la riduzione della povertà, dei sostegni di invalidità, dei programmi
di alloggio sociale, di altri servizi di base, nonché del programma in
materia di pensione e prestazioni sociali."
Sannino conclude con un appello a tutte le associazioni di categoria ed
in particolare a quelle maggiori:
"Ci dobbiamo unire
e mobilitare in manifestazioni continue e presidi fissi con Gazebi
sotto i Palazzi istituzionali fino a che non saranno applicate tutte le
leggi nazionali ed europee in difesa dei veri disabili. Noi come al
solito siamo già pronti, ma da soli otteniamo pochi risultati".
A.N.I.D.A
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