Straordinaria l’intuizione nel 2009 dell’ex preside della scuola catanese, Orazio Lombardo, portata avanti con determinazione dalla professoressa Vinci Pastore, con cui fu deciso di inserire a scuola il corso di lingua cinese. Un corso che da qualche tempo, grazie alla collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, con la Kore di Enna e con l’Istituto Confucio che opera all’interno di quella università, vede coinvolti, con il Marconi capofila, oltre 70 istituti siciliani. I ragazzi del Marconi dunque studiano lingua e cultura di questo grande Paese non più così lontano e per loro, e per la Sicilia, non può che essere un vantaggio. Lo conferma il dirigente scolastico del Marconi-Mangano, il preside Egidio Pagano, che spiega: «E’ chiaro che la scuola deve puntare sempre più sul trasmettere agli studenti la conoscenza delle lingue straniere, visto che operiamo in un sistema globalizzato. E la nostra scelta è stata quella di puntare anche sul cinese, mettendo i nostri studenti in condizione di apprendere non solo la lingua cinese, ma di studiarne la cultura, di conoscere il mondo della formazione scolastica e di scoprirne anche le realtà visitandole».
Cinesi, manco a dirlo, molto affascinati da quel che hanno trovato da queste parti e particolarmente felici per essere stati ospitati in questi giorni nelle case degli amici siciliani. Ha raccontato lo studente del Marconi, Sebastiano Guzzone: «Ho iniziato a studiare la lingua cinese con la curiosità di un bambino e questo scambio culturale mi ha fatto capire che ci sono persone, culture, Paesi, un mondo intero che merita di essere conosciuto». Entusiasti gli studenti, felici i genitori, cui non sfugge il patrimonio che i loro ragazzi stanno acquisendo per pianificare il futuro. Viviana Di Franca, una mamma appunto, ha detto: «Mio figlio ha vissuto un’esperienza straordinaria, con un grande impatto formativo. Ed è stato importante che abbia anche visitato scuole ed università, diverse da quelle cui è abituato. Eventi come questi possono aiutare ad affrontare il futuro e il mondo del lavoro anche in luoghi con culture e tradizioni diverse».
Stage formativi, dunque, scambi culturali, catanesi a Shi Jiazhuang e cinesi a Catania, la scoperta reciproca di come si studia, come ci si specializza, come si procede dai banchi al mondo del lavoro. Assolutamente casuale, dunque, la concomitanza tra il vertice politico economico Italia-Cina e questa nuova tappa dello scambio tra il Marconi-Mangano e la Middle School. Ma, al di là della casualità, una conferma: è dalla scuola che può davvero essere messo in moto un virtuoso ingranaggio di sviluppo, capace anche di coinvolgere il mondo delle imprese, locali ed internazionali, alla ricerca sempre più di mani e cervelli preparati. E consapevoli del ruolo che sono chiamati a svolgere. Oltre ogni protocollo e oltre ogni accordo di politica e finanza.
Lucia Andreano
docente comunicazione stampa - IIS Marconi