
Nelle regioni del Sud, nelle quali gli studenti dell'ultimo anno nell'indagine INVALSI avevano denunciato preoccupanti carenze in discipline come Inglese, Matematica e Italiano, si è avuta agli Esami di Stato la maggioranza dei voti alti (cento e lode e cento) ottenuti in tutta Italia. ll dato in sé muove a sorriso, pensando al fatto che la nuova versione degli esami era stata pensata proprio per evitare che puntualmente la maggior parte dei voti alti venisse dalle scuole meridionali... E allora quali dati sono affidabili sulla preparazione degli studenti?
E ancora, un esame che fa tutti promossi è davvero un esame che puo' darci informazioni sul funzionamento dell'attività didattica delle scuole? Mettere in contrasto i dati INVALSI e quelli degli Esami è un gioco facile e si sa in anticipo come va a finire. Va a finire con la demonizzazione del lavoro degli insegnanti, con la riprovazione della loro incerta etica professionale, con la perorazione di nuove e più incisive forme di valutazione della scuola e degli insegnanti. Per il bene della scuola, invece, vanno migliorati sia gli scopi e i metodi delle indagini INVALSI, sia sopratutto l'architettura degli Esami di Stato.
Il vizio di fondo degli Esami di Stato, che compromette qualsiasi buona intenzione e che va cancellato, è costituito dalla composizione delle commissioni.
Fino a quando le commissioni saranno composte paritariamente tra membri interni e membri esterni; fino a quando i commissari devono essere scelti solo tra gli insegnanti della provincia in cui ha sede un istituto i risultati saranno sempre gli stessi. Tutti promossi e tutti con voti alti.
Raimondo Giunta