Ha evidenziato le difficoltà tecniche e logistiche e come la scuola non era pronta a tale improvvisa emergenza. Tanti studenti che, citando di Don Milani la Ministra ha scritto “attendono di essere fatti uguali”, in effetti, sono privi dei necessari strumenti e a tale scopo sono state stanziate significative risorse, con la speranza che arrivino in tempo a colmare questo vuoto.
La formazione digitale per i docenti che nella Legge 107 /2015 risultava obbligatoria, è rimasta solo una “buona intenzione”. Oggi se ne registra la mancanza.
Ecco una pagina di diario che una diligente docente di Lettere della provincia di Verona, accogliendo il nostro invito # IORESTOACASA E PENSO ALLA SCUOLA
Si
sollecitano
altri docenti a raccontarsi e… raccontarci.
Giornata
tipo durante la DIDATTICA a
distanza Scuola di Zevio (Verona
MATTINO
Risveglio,
prima immagine che appare ai miei occhi: rettangolo verde bordato di
giallo con
omini bianco in mezzo, classroom! Penso tra me che, ormai, dovrei non
avere
problemi: ho guardato e riguardato la guida (devo ammettere molto
chiara e
funzionale), ho fatto 8 ore in presenza …per quanto abbia lunghi tempi
di
apprendimento dovrei essere in grado di muovermi.
Mi
accingo SPERANZOSA, accendo computer, sistemo le finestre (una
porta-
finestra e una finestra grande) per avere luce perfetta, stacco i
telefoni ai
piani per non essere interrotta, scelgo accuratamente i file che ho
preparato,
poi li rileggo, aggiungo, tolgo, rivedo.. . ci siamo.
Vado
in google.it. SPARITA ICONA CLASSROOM. Non c’è, non c’è.. cerco
ovunque:
documenti, cestino. Mi sono detta: ”Vuoi
vedere che ho cestinato, in modo inconsapevole perché così mi diceva il
mio
inconscio?” Nulla di nulla.
Panico.
Mando messaggio ad una collega che
gentilmente mi dà il suo aiuto, ma si dimostra stupita. E ricerco, non
so più,
dove cercare… per concentrarmi e pensare dove potesse essere finita
faccio un
giro panoramico per la casa guardando il panorama dalle varie
angolature: nord,
sud, est, ovest…l’unica cosa che vedo è la macchina della Dirigente
parcheggiata, appartiene a quelle auto anni ’70, avrà fatto anche
qualche
incidente, ti chiedi come possa funzionare ancora, anche il colore è
unico, mai
visto prima: un misto di oro, giallo, verde.
Ritorno
allo schermo: ICONA RIAPPARSA, bene, si RADDRIZZA la giornata.
Tralasciamo il
resto, pranzo compreso…ho rimpianto la mensa scolastica…e non aggiungo
altro.
POMERIGGIO
Alle
ore 14 è convocato un Consiglio
di classe da remoto (oppure
in remoto). Già il termine remoto m’indispone. Remoto perché? Sarà
FUTURO…. Il
remoto è lontano tempo passato. E invece no: remoto è futuro (remoto
come
sinonimo di “da lontano” Ma non c’era altro termine?). Consiglio di
classe
remoto è Consiglio di classe futuro non in presenza.
Alle
13,30
per non arrivare in ritardo, inizio a
collegarmi. Sono stata educata al rispetto degli orari: arrivare in
ritardo è
segno di poco rispetto per gli altri e di non educazione. Ad ogni
appuntamento
si va 10 minuti prima, e NON ci si fa attendere, è cafoneria e ci si
qualifica.
Però non entro…riprovo. riprovo…
Ore
13,50:
sono ancora scollegata.
Telefono
in Segreteria per comunicare il problema, risponde Rosalba (ATA) che mi
dice: “Bello”
…e ride…” ti passo la Dirigente”.
Sentendo
la voce della Dirigente mi viene immediato un pensiero. Nel consiglio
del giorno
prima (da remoto) si era lamentata dicendo che docenti entrano in
consigli non
propri, dovrebbero uscire ed attendere, NON rimanere collegati, non è
corretto….
Trovo questo GIUSTO e VERO
Ma
se sono convocata alle 15, entro alle 14,58… se la riunione si protrae
e non si
sa fino a quando, esco e poi rientro in continuazione?
Mettendoci
25 minuti (se va bene) per entrare, vado direttamente al consiglio
successivo.
Quindi: prendo le ultime battute del precedente, mi accorgo che non è
il mio ed
esco, a fatica poi rientro (a che ora? Quanto si protrae?) potrebbero
essere
già a metà (o alla fine se va male) del mio.
Mi scuso con la Dirigente per aver ascoltato
(il giorno precedente) gli ultimi 10 minuti del consiglio precedente al
mio e
affermo che “non me può fregar di meno “di cosa dicono i colleghi, solo
che, se
esco, ho poi problemi ad entrare. La mia non vuole essere invadenza.
Pare che
la Dirigente abbia capito. Mi auguro…
Ci
parliamo, ci accordiamo… entro appena mi è possibile.
Mia
soluzione: rispettare tassativamente i tempi senza perdersi in inutile
divagazioni, commenti, facendo sintesi senza essere dispersiva.
Ore
14,10-15-20-25-30-35-40-45 ecc… stessa
situazione.
Ore
15,15:
c’è linea…ma se entro ora, visto l’orario,
ci sarà consiglio successivo al mio, mi prendo altro CAZZIATONE
dalla
dirigente
Ore
15,16
spengo il computer, gli do un cordiale
arrivederci al giorno successivo.
DIRETTA
DAL PARLAMENTO -
scuola. Mi sento in dovere di ascoltare, il ministro Azzolina chissà
quali
indicazioni precise e circostanziate darà.
Sono
pronta, seduta sul divano con maxi blocco, due penne (nell’eventualità
una si
blocchi), telefoni staccati, cellulare silenzioso, acqua, bottiglietta
di acqua.
Ascolto
concentratissima
AZZOLINA
si dichiara SODDISFATTA della didattica a distanza e chiude il suo
inutile
intervento fatto di sole chiacchiere, disquisizioni inopportune in
questo
momento, divagazioni pedagogiche, dicendo che la scuola dimostra di
rinnovarsi trasformando
la necessità in opportunità.
Problemi
NON sfiorati dall’ispirato superfluo discorso (per citarne solo alcuni):
- Quando si riprende?
- Come saranno gli esami?
- Come si valuta?
- Tutti promossi?
- Per bocciature qual è iter?
Ma,
ovviamente, questi per la Ministra sono DETTAGLI, si risolvono con
l’autonomia
delle scuole, ha piena fiducia nei docenti, peccato
che la fiducia NON SIA RECIPRICA (ovviamente per me).
In
serata sono informata che molti con Telecom hanno avuto problemi, che a
causa della didattica a distanza e i collegamenti
continui per lavoro da casa, la linea
sta cedendo.
Verranno
operatoti Telecom per sistemare in ogni comune. Ma il problema c’è. In
alcuni
Istituti da lunedì si svolgono solo audio-conferenze (basta video) e
limitate a
20 minuti e alle discipline in cui è necessario. (Così mi hanno detto).
Stessa
situazione a Vicenza in cui insegna mia cugina alle prese con gli
stessi miei
problemi.
A
DOMANI…e si vedrà
Francesca Beltrame
Da Zevio (Verona)