“Sogno una scuola che dia ai ragazzi il
coraggio della conoscenza” con
queste espressioni Suor Anna Monia Alfieri,
pugliese di nascita, milanese di adozione, legale
rappresentante delle scuole Marcelline in Italia e membro della
Consulta di
Pastorale scolastica e del Consiglio Nazionale Scuola della CEI, ha
condotto
una decennale battaglia in favore delle scuole paritarie.
Il Comune di Milano il 7 dicembre le assegnerà il prestigioso riconoscimento civico dell’Ambrogino d’oro,
Premiando il suo impegno, la costanza, la tenacia nel sostenere i valori della scuola che lei considera un “ascensore sociale”, capace colmare i vuoti e le diversità dei livelli di partenza degli studenti.
Sogna “una scuola ti dà il coraggio di conoscere, come diceva Kant (“sapere aude”), e la conoscenza rende liberi da ogni costrizione, ideologica, politica, sociale e dagli stessi lacci del nostro pensiero limitato”.
Suor Anna Monia si batte contro i pregiudizi delle ideologie partitiche che considerano le paritarie “private” e scuole dei ricchi, mentre invece fanno parte del sistema scolastico nazionale e svolgono un servizio pubblico.
«Forse non tutti ricordano che le scuole cattoliche sono sorte nel Sud Italia per salvare i ragazzi dalla dispersione scolastica e, più avanti, per sottrarre i picciotti alla mafia», fa presente la religiosa ed aggiunge: «Ci sono sì, le grandi scuole dalle rette inarrivabili, che sono appannaggio dei ricchi, ma quelle non hanno bisogno di essere salvate, perché ci sarà sempre chi potrà permettersele. Quelle che rischiano di chiudere, più che mai ora, in epoca di Covid, sono le scuole paritarie delle periferie e del Sud Italia, quelle dalle rette che non superano i 4000 euro annui. Quelle che permettono anche alle famiglie modeste una libera scelta».
Al grane numero di scuole paritarie che hanno chiuso negli anni precedenti si aggiunge che per problemi economici connessi alla pandemia 143 scuole cattoliche hanno chiuso i battenti e se non arrivano i finanziamenti promessi il numero aumenterà.
La soluzione al problema per Suor Alfieri è chiaro ed è stato anche studiato e analizzato da insigni economisti: il costo standard per alunno che fa risparmiare soldi allo Stato.
«Bisogna concedere alle famiglie un portfolio da spendere nella scuola che preferiscono, come avviene nella laicissima Francia. La libera concorrenza fra le scuole innalza il livello qualitativo dell’istruzione per tutte, statali e paritarie». Questo a patto, però, che ai presidi delle statali sia lasciata l’autonomia di scegliere gli insegnanti, da appositi albi di abilitati, secondo curriculum. «Non è accettabile che i presidi non possano licenziare un insegnante che non è all’altezza del suo ruolo E a patto che anche le paritarie attingano dallo stesso albo. In questo modo il sistema sarebbe davvero equo: «Statali e paritarie –– entrambe scuole pubbliche, sotto lo sguardo garante dello Stato».
Si assicura in tale modo ai genitori l’esercizio della libertà di scelta educativa, sancita dalla Costituzione.
Il sogno di Suor Anna Monia Alfieri merita l’ambrogino d’oro, e si attende che presto si possa realizzare per far crescere la scuola in qualità e potenza educativa.
Giuseppe Adernò
Il Comune di Milano il 7 dicembre le assegnerà il prestigioso riconoscimento civico dell’Ambrogino d’oro,
Premiando il suo impegno, la costanza, la tenacia nel sostenere i valori della scuola che lei considera un “ascensore sociale”, capace colmare i vuoti e le diversità dei livelli di partenza degli studenti.
Sogna “una scuola ti dà il coraggio di conoscere, come diceva Kant (“sapere aude”), e la conoscenza rende liberi da ogni costrizione, ideologica, politica, sociale e dagli stessi lacci del nostro pensiero limitato”.
Suor Anna Monia si batte contro i pregiudizi delle ideologie partitiche che considerano le paritarie “private” e scuole dei ricchi, mentre invece fanno parte del sistema scolastico nazionale e svolgono un servizio pubblico.
«Forse non tutti ricordano che le scuole cattoliche sono sorte nel Sud Italia per salvare i ragazzi dalla dispersione scolastica e, più avanti, per sottrarre i picciotti alla mafia», fa presente la religiosa ed aggiunge: «Ci sono sì, le grandi scuole dalle rette inarrivabili, che sono appannaggio dei ricchi, ma quelle non hanno bisogno di essere salvate, perché ci sarà sempre chi potrà permettersele. Quelle che rischiano di chiudere, più che mai ora, in epoca di Covid, sono le scuole paritarie delle periferie e del Sud Italia, quelle dalle rette che non superano i 4000 euro annui. Quelle che permettono anche alle famiglie modeste una libera scelta».
Al grane numero di scuole paritarie che hanno chiuso negli anni precedenti si aggiunge che per problemi economici connessi alla pandemia 143 scuole cattoliche hanno chiuso i battenti e se non arrivano i finanziamenti promessi il numero aumenterà.
La soluzione al problema per Suor Alfieri è chiaro ed è stato anche studiato e analizzato da insigni economisti: il costo standard per alunno che fa risparmiare soldi allo Stato.
«Bisogna concedere alle famiglie un portfolio da spendere nella scuola che preferiscono, come avviene nella laicissima Francia. La libera concorrenza fra le scuole innalza il livello qualitativo dell’istruzione per tutte, statali e paritarie». Questo a patto, però, che ai presidi delle statali sia lasciata l’autonomia di scegliere gli insegnanti, da appositi albi di abilitati, secondo curriculum. «Non è accettabile che i presidi non possano licenziare un insegnante che non è all’altezza del suo ruolo E a patto che anche le paritarie attingano dallo stesso albo. In questo modo il sistema sarebbe davvero equo: «Statali e paritarie –– entrambe scuole pubbliche, sotto lo sguardo garante dello Stato».
Si assicura in tale modo ai genitori l’esercizio della libertà di scelta educativa, sancita dalla Costituzione.
Il sogno di Suor Anna Monia Alfieri merita l’ambrogino d’oro, e si attende che presto si possa realizzare per far crescere la scuola in qualità e potenza educativa.
Giuseppe Adernò