Un
messaggio di fiducia e di speranza offre al mondo della scuola la
scrittrice
Dacia Maraini – (premio Campiello 1990 – Premio Strega 1999),
educatrice con le
sue opere letterarie di racconti e romanzi.
Intervenendo sul tema “Le donne e la rappresentazione del femminile nella Costituzione” in un Webinar promosso dalla rete di scuole coordinata dall’Istituto San Biagio di Vittoria, l’Autrice ha ribadito il ruolo di centralità della scuola nella società, come anima e orizzonte di futuro.
Prima del 1968 la scuola era rivestita del manto della sacralità, che, ha perso dopo il 1968 immergendosi nella “socialità” che abbatte le barriere, le distanze e, facendo venir meno il prestigio di un tempo.
La qualità professionale dei docenti che operano per una “scuola formativa” nell’esercizio di un “sevizio culturale alla società” accompagnano oggi il processo di “risacralizzazione della scuola” orientata alla costruzione del futuro dei giovani, attraverso la realizzazione del Profilo Educativo Culturale e Professionale di tutti e di ciascuno, valorizzandone le potenzialità, le capacità, le abilità e i molteplici talenti.
Nei numerosi incontri con gli studenti delle diverse regioni d’Italia la scrittrice, in contrapposizione a quanti denigrano l’operato e l’immagine della scuola, descrivendone soltanto gli aspetti negativi, ha colto la positività dell’impegno, la creatività, l’originalità e l’innovazione riscontrata in molti istituti scolastici d’Italia e tra questi nel volume sono citati: il Liceo “Mazzini” di Vittoria, il “Boggio Lera di Catania, le scuole di Termini Imerese, di Mazzarino, di Trapani, di Floridia, di Caltanissetta.
Dalle pagine del libro emergono due volti della scuola italiana, uno di ordinario formale adempimento di lezioni, con le problematiche connesse alle carenze che motivano gli scioperi e le contestazioni ed il volto “formativo” della scuola che offre opportunità ai giovani di crescere nelle competenze e dare concretezza ai loro sogni e alle aspettative professionali.
Nel volume, diviso in tre parti, sono raccolti alcuni articoli della scrittrice e anche se datati 2004-2005 sono pregni di attualità e di riflessioni puntuali sul sistema scolastico che stenta ancora a ripartire nel processo innovativo; nella seconda parte si rievocano ricordi ed esperienze di vita scolastica e completano il lavoro tre racconti che e nel corso dell’incontro è stato proposto quello di Bera, la bimba di un villaggio africano, la quale per andare a scuola percorreva ogni giorno cinque chilometri a piedi nudi e alla fine dell’anno il maestro, apprezzando il suo impegno, le regalò un paio di sandali realizzati con il caucciù dei copertoni dei camion.
All’incontro, coordinato dalla Prof.ssa Adriana Minardi, con la partecipazione del Dirigente dell’UST di Ragusa, Viviana Assenza, dell’Ispettrice Giovanna Criscione del commissario prefettizio Filippo Dispenza, della giornalista Rai Francesca Sancin, hanno partecipato 87 docenti delle scuole della rete e la dirigente Emma Barrera ha ringraziato Dacia Maraini per l’alto onore riconosciuto al Liceo “Mazzini” di Vittoria, citato nel volume.
Giuseppe Adernò
Intervenendo sul tema “Le donne e la rappresentazione del femminile nella Costituzione” in un Webinar promosso dalla rete di scuole coordinata dall’Istituto San Biagio di Vittoria, l’Autrice ha ribadito il ruolo di centralità della scuola nella società, come anima e orizzonte di futuro.
Prima del 1968 la scuola era rivestita del manto della sacralità, che, ha perso dopo il 1968 immergendosi nella “socialità” che abbatte le barriere, le distanze e, facendo venir meno il prestigio di un tempo.
La qualità professionale dei docenti che operano per una “scuola formativa” nell’esercizio di un “sevizio culturale alla società” accompagnano oggi il processo di “risacralizzazione della scuola” orientata alla costruzione del futuro dei giovani, attraverso la realizzazione del Profilo Educativo Culturale e Professionale di tutti e di ciascuno, valorizzandone le potenzialità, le capacità, le abilità e i molteplici talenti.
Nei numerosi incontri con gli studenti delle diverse regioni d’Italia la scrittrice, in contrapposizione a quanti denigrano l’operato e l’immagine della scuola, descrivendone soltanto gli aspetti negativi, ha colto la positività dell’impegno, la creatività, l’originalità e l’innovazione riscontrata in molti istituti scolastici d’Italia e tra questi nel volume sono citati: il Liceo “Mazzini” di Vittoria, il “Boggio Lera di Catania, le scuole di Termini Imerese, di Mazzarino, di Trapani, di Floridia, di Caltanissetta.
Dalle pagine del libro emergono due volti della scuola italiana, uno di ordinario formale adempimento di lezioni, con le problematiche connesse alle carenze che motivano gli scioperi e le contestazioni ed il volto “formativo” della scuola che offre opportunità ai giovani di crescere nelle competenze e dare concretezza ai loro sogni e alle aspettative professionali.
Nel volume, diviso in tre parti, sono raccolti alcuni articoli della scrittrice e anche se datati 2004-2005 sono pregni di attualità e di riflessioni puntuali sul sistema scolastico che stenta ancora a ripartire nel processo innovativo; nella seconda parte si rievocano ricordi ed esperienze di vita scolastica e completano il lavoro tre racconti che e nel corso dell’incontro è stato proposto quello di Bera, la bimba di un villaggio africano, la quale per andare a scuola percorreva ogni giorno cinque chilometri a piedi nudi e alla fine dell’anno il maestro, apprezzando il suo impegno, le regalò un paio di sandali realizzati con il caucciù dei copertoni dei camion.
All’incontro, coordinato dalla Prof.ssa Adriana Minardi, con la partecipazione del Dirigente dell’UST di Ragusa, Viviana Assenza, dell’Ispettrice Giovanna Criscione del commissario prefettizio Filippo Dispenza, della giornalista Rai Francesca Sancin, hanno partecipato 87 docenti delle scuole della rete e la dirigente Emma Barrera ha ringraziato Dacia Maraini per l’alto onore riconosciuto al Liceo “Mazzini” di Vittoria, citato nel volume.
Giuseppe Adernò