Le parole del
Presidente del Consiglio contro la scuola pubblica sono eversive perché
mirano a cancellare la libertà d'insegnamento. È un ulteriore attacco
ai valori della Costituzione per sostituirli con i suoi interessi
privati.
Appare chiaro, da quelle farneticanti parole, come le controriforme del
Ministro Gelmini mirino unicamente a distruggere l'istruzione pubblica
e la libertà nelle scuole e nelle università pubbliche.
Un presidente del Consiglio e un Governo moralmente impresentabili non
hanno alcun diritto di attaccare il diritto allo studio e la dignità
dei docenti. Risponderemo con lo sciopero generale del 6 maggio e con
una mobilitazione immediata nelle scuole e nelle università.
Sappia Berlusconi che non riuscirà a trasformare gli insegnanti in suoi
portavoce o nelle veline delle sue televisioni. (da Flc-Cgil)
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