Ogni anno il MOF (budget: 1,3 miliardi, di cui 1,00 miliardo è destinato al FIS, il Fondo dell’Istituzione Scolastica, che serve per retribuire le attività accessorie rese dal personale scolastico.
Pagare gli scatti comporterà quindi il taglio di circa 23% del MOF, senza toccare le somme destinate ai corsi di recupero ed alle supplenze.
Scontato che adesso, definito il taglio, le scuole potranno anche fare una concreta previsione del gettito che riceveranno, sbloccando così la contrattazione d’istituto che finora è stata solo un’esercitazione negoziale teorica.
Fin qui l’accordo, che secondo Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda degli Insegnanti «non determinerà nessuna paralisi delle attività delle scuole », peraltro in corso da tempo. La pensa diversamente la Flc Cgil secondo cui si tratta di «un ulteriore taglio di questo Governo ai diritti, ai salari e alla qualità della scuola pubblica».
Adesso bisognerà vedere quale sarà la posizione del personale docente e Ata che finora ha bloccato – spesso in modo strumentale – ogni attività aggiuntiva, facendo circolare fra gli utenti volantini dal tono battagliero, se non terroristico, elencando tutte le attività extra sospese, ma non spiegando a fondo i motivi della protesta e soprattutto non spiegando all’utenza che si trattava di una sospensione transitoria proprio in attesa di conoscere l’entità della riduzione che subirà quest’anno MOF e FIS per pagare gli scatti come concordato ieri pomeriggio da tutte le sigle sindacali rappresentative, tranne la Flc Cgil , che adesso si dovrà assumere tutte le responsabilità politiche della mancata ratifica ma senza troppi problemi: dopo tutti anche gli iscritti al sindacato di Mimmo Pantaleo percepiranno egualmente gli scatti fortemente voluti e negoziati dalle altre sigle. Ma questa è una storia che si ripete nel tempo. (ninni bonacasa)