Nel 2010
risultavano iscritti alla scuola italiana 673.800 stranieri, il 7,5%
del totale degli iscritti, segnando una crescita complessiva del 7,0%
nell'ultimo anno e dell'81,1% rispetto al 2005. E' quanto emerge da una
ricerca sulla presenza degli stranieri nelle scuole italiane realizzata
dalla Fondazione Leone Moressa, che ha tracciato l'identikit dello
studente straniero quindicenne prendendo l'avvio dall'indagine Ocse
Pisa realizzata nel 2009.
Tra i quindicenni la maggior parte e' di prima generazione e, tra loro,
piu' della meta' e' arrivata in Italia da meno di sei anni. Aspirano a
titoli di studio piu' modesti rispetto ai compagni italiani dato che
appena uno su tre vorrebbe laurearsi. Frequentano di piu' istituti
tecnici e professionali.
Il 5,1% dei quindicenni intervistati e' straniero, di cui il
3,9% e' di prima generazione e l'1,1% di seconda. Tra i primi, la
maggior parte e' arrivata in Italia dopo aver compiuto il nono anno di
eta' (25,3% dai 9 agli 11 anni, il 23,0% dai 12 ai 14 anni e il 2,4% a
15 anni compiuti), entrando quindi in eta' gia' avanzata nel sistema
scolastico.
A differenza dei quindicenni italiani che per la maggior parte
frequentano il liceo (45,6%), gli stranieri sono iscritti di piu'
presso gli istituti professionali (30,3%) e tecnici (29,6%). Gli alunni
italiani e stranieri mostrano differenze anche per quanto riguarda
l'aspirazione al titolo di studio: i primi pensano di conseguire la
laurea specialistica-dottorato (nel 41,6% dei casi) o la laurea
triennale (9,0%), a fronte, rispettivamente, di appena il 26,7% e il
6,3% degli stranieri, che pensano piuttosto di conseguire il diploma di
scuola superiore (34,4%) o la qualifica professionale (25,8%). Tra gli
stranieri il 13,1% ricorre a ripetizioni di italiano e il 16% a quelle
di matematica.
Nel 67,4% delle case degli studenti stranieri intervistati si parla
principalmente una lingua diversa dall'italiano. I genitori degli
alunni stranieri svolgono prevalentemente professioni dalla media o
bassa specializzazione (sia che si tratti del padre che della madre) e
vivono maggiormente una situazione di disoccupazione rispetto alle
famiglie italiane.
Gli studenti stranieri dispongono di ambienti meno adatti allo studio
rispetto ai compagni italiani, in particolare riguardo alle dotazioni
informatiche.
Tra tutti gli ordini scolastici quello delle primarie fa registrare la
maggiore incidenza degli stranieri sul totale degli iscritti: 8,7%.
Segue la scuola secondaria di primo grado con l'8,5%, la scuola
dell'infanzia con l'8,1% e la secondaria di secondo grado con il 5,3%.
Fatta eccezione per la scuola dell'infanzia, la quasi totalita' degli
alunni stranieri e' iscritta a una scuola pubblica. Ma e' la scuola
superiore ad aver visto aumentare maggiormente la presenza di alunni
stranieri: se nell'ultimo anno la variazione e' stata del +9,7%, negli
ultimi 5 anni si tratta del +123,5%. Piu' contenuta la crescita nelle
elementari (+4,4% nell'ultimo anno e +65,4% nel quinquennio).
Nelle province di Milano, Roma, Torino e Brescia si conta il maggior
numero di studenti stranieri. A Milano, ad esempio, si registrano
11.096 iscritti alla scuola dell'infanzia, 18.753 alla primaria, 11.244
alle medie e 12.203 alle superiori. Ma sono Prato, Mantova e Piacenza
le province dove si registra la maggior incidenza di alunni stranieri
sul totale degli alunni. Alle elementari e alle medie di Prato quasi
uno studente ogni cinque e' straniero, a Mantova le percentuali
sfiorano il 20% anche per l'infanzia, mentre Piacenza primeggia per le
scuole superiori. (ASCA)
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